Coronavirus: Quinto chiude la ciclopedonale Treviso-Ostiglia
Il Covid 19 sta provocando, a cascata, effetti del tutto inattesi e singolari. Uno è accaduto stamane in strada dell'Aeroporto a San Giuseppe all'intersezione colla ciclo-pedonale Treviso-Ostiglia proprio là dove inizia l'Ultimo Miglio aperto, val la pena di ricordarlo ai primi di aprile dell'anno scorso. Il percorso è stato chiuso, motu proprio e contravvenendo pure all'ultima ordinanza regionale che consente la "boccata d'aria" nel raggio di 200 metri dalla propria abitazione, dal comune di Quinto di Treviso con nastro biancorosso e tanto di cartello di divieto, annettendosi incredibilmente de facto, non certo de jure, una consistente porzione del territorio di Treviso, nello specifico il tratto di ciclopedonale che da strada dell'Aeroporto arriva a via dei Brilli punto del confine territoriale tra i 2 comuni. Ci sarebbe da ridere se la situazione non fosse tutt'altro che allegra. Tralasciando di eccepire su un provvedimento che fa strame di secoli di letteratura medica sui benefici acclarati del movimento all'aria aperta e dell'elioterapia proprio per il nostro sistema immunitario, benefici più che mai indispensabili in questo frangente pandemico, ribaditi proprio l'altro giorno anche dal direttore dell'Istituto "Mario Negri", il prof. Sivio Garattini, ci si trova a guardare con un certo disorientamento da un lato il cartello, ineccepibile, del comune capoluogo affisso sul proprio territorio di pertinenza che rammenta in modo corretto l'ordinanza di ieri, dall'altro quello abusivo perchè fuori, e di molto, dai propri confini del comune limitrofo, Quinto, che non si sa proprio in base a quale diritto abbia precluso l'accesso ad un tratto di sedime che proprio non gli compete. Tra l'altro con un'interpretazione assai personale della suddetta ordinanza visto che proprio qui vi sono diverse abitazioni pienamente dentro i succitati 200 metri d'aria da "respirare". Adesso m'aspetto a brevissimo giro la chiusura, sempre da parte di Quinto, del Calmaggiore, il cuore del mio comune, visto che ormai "fatto 30 possiamo fare 31!". Mala tempora currunt, per davvero!