Al lavoro senza comprovate esigenze lavorative?
La grammatica non è il mio forte...Breve e conciso. Lavoro in un azienda con circa 30 "operai", ho la possibilità di controllare lo stato degli ordini produzione pezzi e successivo montaggio di cui mi occupo. Lunedì non ho impiegato molto a capire che potevo richiedere di rimanere a casa in ferie (sarei disposto a bruciarle tutte senza brontolare) visto le consegne. Ho quindi richiesto ciò via mail aziendale il martedì mattino, in base al decreto statale che prevede gli spostamenti per lavoro solo nel caso di una reale necessità lavorativa, tenendo conto che l’azienda non ha preso in considerazione tale aspetto, gli operai rimarranno a casa dal 12/03/2020 a data da stabilire in base all'evolversi della situazione in corso. Viene risposto alle 17.30 (io termino alle 17) che se rimanevo a casa avrebbero preso provvedimenti disciplinari per assenza senza giusta causa. Il colmo avviene mercoledì quando, in fretta e furia, si mobilitano per trovarmi qualcosa da fare seppur non essenziale (evasione ordine di giugno). Di lì dopo poche ore, rendendosi conto che non potevo proseguire con il lavoro, hanno raggiunto il picco della demenza!". Mi dicono di imballare delle macchine delle quali tempo fa mi dicevano di aspettare perché il cliente era chiuso per ferie fino al 3 marzo: "Aspetta il 13 ed informati se possiamo spedire!" mi dicono. Ed il cliente cinese era già in ferie perché stava festeggiando il Capodanno! Non so se sia reale la necessità di spedire, ma era l'unica cosa che potevano farmi fare. E se avessimo aspettato 15 giorni? Forse il cliente avrebbe capito? Penso proprio di si, lo conosco personalmente ed è un signore! Perché essere obbligati a recarsi al lavoro quando i titolari non hanno preso in considerazione le reali necessità produttive? Il buon senso di questi imprenditori dove sta? Non so a chi rivolgermi per avere aiuto. Non sapevo dove scrivere...Non scrivo mai nemmeno nei social...Sto impazzendo. Aiutatemi.