Federsolidarietà Belluno e Treviso, rinnovato il consiglio
Federsolidarietà Belluno e Treviso in occasione dell’Assemblea, tenutasi a Treviso sabato 9 aprile, ha rinnovato i propri organi sociali e colto l’occasione per delineare numeri e dinamiche del mondo della cooperazione sociale trevigiana e bellunese. Eugenio Anzanello, presidente uscente, ha stilato il bilancio dei quattro anni che si sono appena chiusi e ha tracciato le linee guida di quelle che oggi sono le maggiori sfide per il settore cooperativo locale, indicando quali aspetti sia necessario potenziare. “Nel 2018 ci siamo prefissati alcuni obiettivi chiari – ha sottolineato – adottando gli strumenti appropriati per raggiungerli e ogni azione introdotta si è sviluppata attorno all’elemento centrale della cooperazione sociale: la persona, intesa sia come socio che come beneficiario del servizio. Una centralità che gli ultimi due anni, dominati dalla crisi dettata dalla pandemia, è stata riportata ancora più alla ribalta, aprendo nuovi e più ampi cantieri di intervento. Il percorso intrapreso, infatti, ha dovuto affrontare lo scoglio della gestione Covid che ha visto le cooperative sociali, proprio perché legate ai servizi alla persona, impegnate in prima fila e talvolta penalizzate pesantemente dalle restrizioni. Le nostre imprese si sono trovate a fronteggiare il blocco totale delle attività, con il dilemma, etico e deontologico, di dover garantire le prestazioni indispensabili e non differibili, in primo luogo le assistenze domiciliari: si pensi alle disabilità, al sostegno educativo di famiglie vulnerabili o agli anziani non autosufficienti. Pur nella evidente complessità del momento, la cooperazione ha saputo garantire assistenza e supporto sia agli utenti che alle istituzioni.” Tra le più importanti attività promosse nel quadriennio 2018 - 2022 da Federsolidarietà Belluno e Treviso, emergono la verifica del rispetto dei contratti nazionali di lavoro, la formazione continua e qualificata per soci e amministratori di cooperativa, il monitoraggio qualitativo del lavoro svolto, la creazione di reti e collaborazioni fra imprese cooperative, la valorizzazione del ruolo dei consorzi come attori imprenditoriali e come serbatoi di innovazione e l’attenzione al potenziamento della mutualità e della sussidiarietà intra e inter cooperativa. La cooperazione sociale è un settore importante nelle due province di Belluno e Treviso, opera nel contesto complesso e multiforme dei servizi alla persona e conta ad oggi 65 realtà fra coop di tipo A (31), impegnate in ambito socio sanitario, educativo, formativo, di tipo B (15), dedicate all’inserimento lavorativo di persone in situazione di disagio, plurime (16) e consorzi (3), e nell’ultimo quadriennio ha mantenuto sostanzialmente stabile il numero dei soci, ad oggi 9707 , dando risposta a oltre 30.000 cittadini ogni anno. Il fatturato annuo delle imprese associate nel 2021 ammonta ad un valore complessivo di circa 229 milioni di euro, stabile nell’ultimo quadriennio, del quale la componente più significativa è rappresentata dai ricavi delle coop di tipo A (il 46% del totale) e delle coop plurime, che vedono triplicare il valore complessivo dai 24.577.881 euro del 2018 ai 71.397.727 euro dello scorso esercizio. Federsolidarietà Belluno e Treviso continua a guardare al futuro del modello cooperativo, Anzanello ha pertanto augurato buon lavoro al nuovo Consiglio ricordando le sfide che dovrà affrontare: “Le nostre coop sono parte integrante delle comunità, per definizione e tradizione, e operano a stretto contatto con i cittadini; nel loro agire non solo rispondono ad un bisogno, che viene letto e trasformato in risposta, ma creano le condizioni per la continuità della tenuta sociale. È inevitabile che una transizione socialmente sostenibile si realizzi con il contributo di una cooperazione forte, unita, capace di innovarsi e di sviluppare progetti frutto di co-programmazione e co-progettazione fra privato e pubblico a livello locale, regionale e nazionale. L’ambito di intervento della cooperazione sociale è estremamente ampio e differenziato e quanto permea ogni abito della vita della collettività, tanto da chiamare le nostre imprese a ripensare il proprio ruolo con uno sforzo propositivo e progettuale senza precedenti”. Nelle prossime settimane il Consiglio neoeletto provvederà a nominare il Presidente, che resterà in carica per i prossimi quattro anni.