A Santa Bona i funerali del partigiano Luciano Bottacin
Mercoledì pomeriggio si sono svolti nella Sala del Commiato di Santa Bona i funerali del partigiano Luciano Bottacin “Friz”, morto il 27 agosto dopo quasi tre anni trascorsi in stato vegetativo nella sua abitazione di Santa Maria del Sile. Alla cerimonia funebre hanno partecipato i presidenti dell’ANPI Umberto Lorenzoni e dell’Istresco Amerigo Manesso. Notata pure la presenza di Giuliano Varnier, uomo di punta del PCI trevigiano, per lunghi anni consigliere al comune di Treviso e alla regione Veneto.
Una cerimonia semplice come aveva sempre chiesto Luciano, con il saluto ufficiale portato dal presidente dell’Anpi, che ha ricordato come Bottacin «fosse uno di quei giovani che avevano scelto di far la guerra partigiana perché volevano cambiare l’Italia». Dopo l’intervento di una persona del pubblico che ha sottolineato l’impegno e la cura amorevole con cui la famiglia ha seguito gli ultimi anni di Luciano, il figlio Giovanni (Gianni) ha riferito di un episodio della guerra partigiana che suo padre gli raccontava spesso. Durante il ritorno in montagna da Treviso dov’era andato a trascorrere alcuni giorni con la famiglia, Luciano incappò in un posto di blocco delle brigate nere al quale partecipava anche un suo cugino, fascista convinto.
Il cugino garantì per lui: «Questo lasciamolo passare». A parti invertite, subito dopo la Liberazione, Luciano - passeggiando per Venezia - s’imbatté nel cugino e ricambiò il suo gesto di umanità che, in piena guerra, gli aveva salvato la vita: si voltò dall’altra parte lasciandolo andare per la sua strada, evitandogli così ogni conseguenza per la sua scelta di collaborazionista dei nazisti occupanti. Finiti gli interventi, l’alfiere dell’Anpi Ivano Zanatta (della famiglia dei “Boffo” di San Lazzaro che contava due partigiani nel battaglione garibaldino “Mirando”) ha intonato Bella Ciao, sulle cui note la cerimonia si è chiusa.