Il lavoro ai tempi della dittatura
Con riferimento all'articolo 'Il padrone ha detto no al lavoro da casa' Una volta imboccata Via E. Forlanini di Preganziol di Treviso, finisce la giurisdizione dello Stato italiano e inizia quella del 'Paron'; una dittatura in cui il verbo di colui che firma gli stipendi è legge e quelli che nel resto del Bel Paese verrebbero chiamati 'dipendenti' non sono altro che dei sottoposti. Un regime del terrore in cui i diritti dei lavoratori non sono concepiti, in cui la dirigenza, anche se capace e dalla parte dei lavoratori, si ritrova con le mani legate dinanzi al muro di gomma che ci 'governa'. Vorrei poter dire che la dittatura posta in essere dall'azienda sia comparabile a quella cinese, e invece tocca dire 'Magari lo fosse!'. Eh sì perchè ai tempi del Coronavirus, i quasi 1000 dipendenti sono chiamati a sacrificarsi per il tanto amato (dal paròn) fatturato e a timbrare il cartellino tutti i giorni senza se e senza ma. In alternativa possono decidere di consumare i giorni di ferie accumulati, mettendo chiaramente però in difficolta i restanti colleghi che dovrebbero smaltire una maggior mole di lavoro. Uffici piccoli, sovraffollati, con delle postazioni che non rispettano la normativa della sicurezza sul lavoro in generale, figuriamoci ora che bisognerebbe mantenere determinate distanze di sicurezza (assurdo se si pensa che nel campus c'è uno stabile praticamente vuoto che potrebbe accogliere un gran numero di dipendenti)! Ai dipendenti viene richiesto di non consumare i pasti in ufficio e sono obbligati ad andare nella mensa aziendale in cui chiaramente le distanze di sicurezza non possono essere rispettate. Mensa in cui solo da un giorno si sono pensati che delle vasche con le posate in acciaio buttate dentro e da cui tutti attingono liberamente con le mai più o meno pulite non era sufficientemente igienico (mi chiedo se bisognava aspettare il Coronavirus per capirlo). questa situazione ha portato alcuni colleghi a organizzarsi per consumare i pasti portati da casa nella propria auto nel parcheggio aziendale. La maggior parte dei dipendenti potrebbe già lavorare con lo smartworking senza alcun problema e con una minima flessione delle performance rispetto alle prestazioni che si hanno lavorando in ufficio. Qual è la cosa più denigrante per i dipendenti? Prendere consapevolezza non solo di essere un numero utile solo per fare fatturato, ma che colui che si millanta come imprenditore ha una così alta considerazione dell'aspetto umano, da non dover neanche pensare 1 secondo se preferisca salvaguardare la salute altrui o il proprio portafogli.