San Giuseppe, un quartiere crocifisso dai cantieri
Slalom di precisione tra jersey e transenne da mettere a dura prova il Tomba dei tempi d'oro , curve cieche ( via Marini) con fondo stradale da piste cammellate compreso l'immancabile dosso-dissuasore, egregio banco di prova per autisti di pullman ed autobus,segnaletica stradale, puntuale per fortuna, considerata però da molti un colorato " di più" ai cartelli pubblicitari e bypassata in favore di navigatori satellitari, app fantasiose o, peggio, dritte social di amici e parenti col risultato di contromano da brivido: questo il quadro che il mio quartiere, San Giuseppe, offre a chi ci deve passare per forza o , ma ormai ci si è fatto il callo, ci vive. Il cantiere di ATS per la realizzazione delle fognature è partito e ci accompagnerà per almeno 3 mesi. Disagi? -Ne vedremo delle belle- dice chi ci abita - già ci son stati i primi tamponamenti! - - Siamo in zona gialla- racconta tra il serio ed il faceto un giovane fissando le strisce gialle sulla statale - si può bere o pranzare all'aperto, magari col tavolino a ridosso di un bel jersey in cemento ammirando le manovre perfette degli autoarticolati che si districano porta dopo porta, pardon barriera dopo barriera. Uno spettacolo!..- 3 mesi recita il cronoprogramma a cui s'aggiungeranno quelli per l'allargamento del cavalcavia , difficile che vadano in contemporanea. A ciò va aggiunto il flusso veicolare del neonato " punto-vaccini" in zona Dogana, che per fortuna al momento dorme sonni sereni come l'annesso e già ben rodato Covid-point, con un v.le della Serenissima che deve fare da uscita per i veicoli provenienti dai nuovi sensi unici di via da Corona, via Marini e strada di Boiago.E, a questo punto, per fortuna che il Canova è chiuso sennò sarebbe stata davvero una bella situazione rasente il collasso.. Morale della favola siamo di nuovo sottosopra dopo i colorati serpentoni della fibra ottica appena ultimati. Adesso si constata ancora una volta, solo un cieco potrebbe continuare a negarlo, l'assoluta necessità del IV° lotto della tangenziale, opera vitale e prioritaria non solo per il quartiere, continuamente crocifisso ad libitum, ma per l'intero quadrante nord-ovest di Treviso. Un quartiere, San Giuseppe, oggetto da sempre delle fantasmagoriche progettazioni degli "addetti ai lavori" che nel corso dei decenni e del succedersi delle amministrazioni hanno via via sfornato palasport, centro convegni, metro di superficie, monorotaie solari, luna park in pianta stabile, aree fisse per concerti ,stazioni ferroviarie supplettive e via sciorinando idee dall'alto contenuto lisergico. Per fortuna dei residenti rimaste tutte nel libro dei sogni ma che ritornano puntuali, come un gorgogliante fiume carsico, ogniqualvolta l'occasione sia propizia e ci sia qualche finanziamento pubblico da acchiappare al volo.- La Divina Provvidenza - ci confida un vecchio sangiuseppino che ne ha viste tante- ha sempre messo una poderosa pezza consentendoci di respirare. Anche stavolta confidiamo in Lei nella sua infinita, magnanima pazienza- e ci sorride mentre tenta, con estrema attenzione, di attraversare la Noalese scrutando le intenzioni dei veicoli che sopraggiungono.