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Treviso e Lione più vicine grazie al progetto scolastico Erasmus Plus

Gli istituti G.Galilei di Treviso e La Mache di Lione visitano il Centro di Addestramento Enel di Scorzè

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrevisoToday

TREVISO L’istituto scolastico paritario “G. Galilei” di Treviso (coordinatore del progetto) con gli studenti dei tre indirizzi di studio dell’Istituto e l’École La Mache di Lione con gli studenti del corso SIN (Systèmes d'information et numérique) hanno visitato nei giorni scorsi il Centro di addestramento E-Distribuzione di Scorzè nell’ambito del progetto “Young European generation towards a connected world with the use of domotics in housing renovation”, co-finanziato dal programma europeo Erasmus Plus con l’azione KA219.

Il progetto ha avuto inizio il giorno 1 ottobre 2016 e terminerà il 30 settembre 2018. Come si deduce dal titolo, il tema principale è la Domotica. Qui i protagonisti sono gli studenti dell’indirizzo Tecnico-Tecnologico Costruzione, Ambiente e Territorio, che guidano lo studio delle difficoltà vissute da persone anziane o non autosufficienti all’interno di unità abitative e delle possibili soluzioni attraverso la Domotica. La collaborazione tra il “Galilei” e “La Mache” consiste nella condivisione delle competenze: gli studenti italiani mettono a disposizione quelle teoriche, i francesi frequentanti il corso Sin, quelle pratiche. Per la riuscita del progetto, fondamentale è stata la collaborazione con alcuni enti ed associazioni, in particolare con l’istituto per servizi di ricovero ed assistenza agli anziani di Treviso, che proprio in questo periodo si sta occupando della riqualificazione di una vasta area nel centro del capoluogo della Marca, al fine di creare unità abitative dotate di domotica per creare ambienti facilitati al loro uso da parte di persone anziane. Nella visita ai cantieri, dove l’attività edilizia sta procedendo, sono state illustrate le caratteristiche dell’ambient assisted living in corso di realizzazione ma agli studenti sono state anche fornite le istruzioni fondamentali sulla sicurezza dei cantieri.

A tale proposito un elemento di ulteriore conoscenza, utile per il futuro professionale nella prevenzione agli infortuni sugli ambienti di lavoro, è stato acquisito grazie ad un’altra importantissima collaborazione con il Centro di addestramento Enel E-Distribuzione di Scorzè, dove i partecipanti al progetto Erasmus Plus hanno avuto la possibilità di sperimentare la simulazione virtuale in 3D sulla sicurezza nei cantieri. Le altre esperienze e osservazioni sui dispositivi di automazione e sulla realizzazione di case domotiche sono avvenute presso l’industria Came di Dosson di Casier e presso l’azienda internazionale Legrand Innoval di Lione, grandi società industriali che propongono soluzioni automatizzate ed informatizzate anche per persone con difficoltà fisiche e motorie. Preziosa è stata pure la collaborazione con l’associazione “Informatici senza Frontiere” che ha presentato utili dispositivi informatici per le persone disabili. Altro ambito del progetto “Connected housing” , titolo abbreviato, è quello legato al tema dell’integrazione, molto attuale e di grande interesse per l’Unione Europea e quindi per il programma Erasmus+. Gli studenti hanno affrontato una riflessione sull’argomento nonché sugli strumenti necessari affinché essa si realizzi. Tale riflessione è stata particolarmente significativa per “La Mache”, considerata la presenza di studenti immigrati da paesi del Medioriente, ma anche per l’istituto Galilei che da tempo mira ad avvicinare i suoi studenti al mondo del volontariato. Di recente, tramite accordi avviati con il Comune di Treviso ed la cooperativa La ESSE, un gruppo di docenti ha affiancato gli studenti nella loro azione di sostegno all’apprendimento della lingua e cultura italiana rivolta a giovani immigrati con la metodologia “peer to peer”. Ciò ha consentito di sperimentare, nel corso dello scambio progettuale, modelli pedagogici di apprendimento dell’italiano, anche attraverso attività sportive, ideate dagli studenti dell’indirizzo Scientifico-Sportivo. L’altro aspetto innovativo di “Connected housing” è quindi lo strumento di integrazione rappresentato dallo sport come fattore di benessere nella vita di ognuno, ma anche di inclusione delle persone svantaggiate sia per disabilità funzionali o motorie sia per patologie legate all’età. A Lione, in collaborazione con l’associazione Vhasi, gli studenti hanno partecipato ad un’attività di hockey su sedia a rotelle insieme a persone disabili, mentre a Treviso in collaborazione con l’ISRAA i gruppi italiano e francese si sono confrontati presso le strutture dell’ente con alcune persone anziane ospitate, acquisendo concetti fondamentali su come soddisfare il loro bisogno di abilità funzionali ma anche agendo col metodo pegagogico del ‘learning by doing’ nell’eseguire con loro alcuni esercizi fisici specifici per la terza e quarta età. In tutti questi percorsi gli studenti dell’indirizzo linguistico del Galilei hanno avuto modo di esercitare le loro conoscenze e capacità comunicative nell’aiutare i loro compagni francesi e italiani ad interagire tra di loro. Molto interessante è stata poi la ricerca sulle barriere architettoniche svolta dagli studenti italiani e francesi a Venezia il giorno 8 aprile 2017. Tale attività ha consentito di verificare quali azioni di contrasto alla disabilità sono state approntate dalla municipalità in una città così particolare come Venezia e, allo stesso tempo, di prendere visione dei suoi aspetti culturali ed artistici. Tale avvicinamento alla realtà dei luoghi e alla osservazione delle barriere architettoniche della città hanno reso possibile concretizzare ulteriormente e sul campo l’azione educativa di “Connected Housing” , azione così innovativa da meritare l’attenzione dei media nazionali e locali, sia attraverso articoli apparsi sui quotidiani del Veneto sia tramite il reportage apparso sul canale nazionale televisivo RaiNews24. Infatti, nella giornata programmata per la visita a Venezia ogni alunno ha verificato personalmente, alternandosi sulla sedia a rotelle e simulando di essere disabile, l’accessibilità della città lagunare . Tutte le attività hanno consentito un significativo potenziamento di abilità e competenze, nonché di acquisire quello spirito di fratellanza che viene richiesto dal programma europeo in ogni progetto proposto e che dovrebbe caratterizzare ogni cittadino del mondo.

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