Ostiglia, il più singolare albero di Natale della Marca
E' senz'altro il più singolare albero di Natale di Treviso e, si può starne certi, dell'intera Marca. Si trova a San Giuseppe, sull'Ostiglia ,di fronte al vecchio casello da cui parte l'Ultimo Miglio. Gli addobbi sono essenziali e si limitano a delle mascherine di protezione individuale e a delle sfere di colore rosso ed argento. Con un piccolo cartello l'autore dell'allestimento, un Babbo Natale sui generis, spiega il significato ed il perchè di questa scelta nella decorazione: " è l'Albero di Natale del Ricordo, della Riconoscenza, dell'Affetto. Non ha luci posticce perchè già brillano nei cuori di chi ricorda. Non ha festoni multicolori perchè la Riconoscenza ha già i colori dell'arcobaleno. Non ha pacchetti di regali perchè è l'Affetto l'unico regalo che conta. E' l'albero del Ricordo dei morti della Prima Ondata, quella che travolse tutti,quella che vietò all'improvviso la carezza,l'abbraccio,la vicinanza., lo sguardo familiarte ed amico e ci mascherò non solo il viso ma anche la mente ed il cuore. E'l'albero della Riconoscenza verso chi spese la a vita per la sua famiglia e per gli altri senza risparmio e si trovò ,al momento del bisogno massimo, solo, in un luogo non suo, circondato da cose e persone estranee. Ma è anche l'albero della Riconoscenza per chi si prodiga ad alleviare il dolore, consolare condividendo la pena, trovare energie per ridare speranza. ..Ed è pure l'albero dell'Affetto che in questo oscuro frangente è stata Luce per chi non ebbe un funerale, una messa, un'ultimo saluto e venne seppellito solo, senza nemmeno il vestito buono ma col telo nero plasticato degli infetti.... Quelle mascherine che una mano provvida ha raccolto lungo la ciclopedonale, gettate dai soliti EVI, gli Eco Vandali Insulsi che neanche la pandemia ha minimamente fatto desistere dai loro meschini comportamenti, e che tremolano al vento, sono, continua a spiegare il cartello, "...le mute parole di chi, pur avendoci lasciato, ci sta comunque accanto, invisibile a noi , per usare le parole di Sant'Agostino mentre quelle palline rosso argentate che il sole fa brillare sono gli sguardi che perdemmo ma che sappiamo, volendolo, sempre ritrovare..." Tutti i lavori sono stati seguiti con scrupolosa attenzione da 'escursionista davvero speciale che non ha mancato di portare il suo fattivo contributo d'idee. Una sorpresa che l'Ostiglia sta regalando in questo strano Natale 2020 dove le luminarie nelle città deserte hanno un che di spettrale più che di festosa allegria e dove ogni sirena d'ambulanza fa salire l'ansia peri ascoltare se il lacerante suono s'avvicina alle nostre abitazioni o prosegue lontano. Vittore Trabucco