Degrado lungo la Treviso-Ostiglia, i residenti: «Un inaccettabile stupro continuo»
San Giuseppe, strada di Boiago nel tratto che da strada dell'Aeroporto va verso Quinto. Appena passata la storica casa colonica dei Dotto, detti qui "Bisi de la casa longa", per via della lunghezza del fabbricato subito dentro un coltivo arato di recente ed al riparo da sguardi indiscreti visto che la strada in quel punto è assai stretta e convoglia l'attenzione di chi transita, qualche adepto della squallida setta degli EVI, gli Eco Vandali Insulsi che lordano con baldanzosa arroganza ogni angolo dell'ambiente in cui anche loro vivono, ha marchiato in modo infame il territorio come una bestia in calore. Uno stupro senza fine che le multe, poche e dall'importo irrisorio, non frenano per nulla. Ecco l'ultima impresa: questa decina di sacconi neri, stracolmi di ogni sorta di pattume, scaricati stamane e che brillano ora al freddo sole odierno. Uno sguardo all'interno, propiziato dagli strappi dovuti al lancio mette in bella mostra il contenuto su cui spiccano le ormai immancabili mascherine, putride di droplet, coi relativi guanti monouso, roridi di quei detergenti ammoniacali che fanno ormai parte del decalogo personale relativo all'igiene giornaliera. La montagnola, chiaramente visibile dalla vicinissima Ostiglia, è un esempio cristallino di quanto sia ancora dura ed impervia la strada per far incistare una coscienza ambientale seria nei nostri comportamenti quotidiani. Domanda finale: quanto ci vorrà adesso perché venga fatta pulizia ed adeguatamente, io aggiungo "pesantemente", puniti i responsabili?
Vittore Trabucco