Treviso-Ostiglia, l'ultimo miglio indossa la livrea definitiva
TREVISO Splendida e soleggiata la domenica appena trascorsa con una sorpresa che ha lasciato piacevolmente a bocca aperta le centinaia di cicloturisti e gli altrettanti escursionisti che hanno percorso la TV/Ostiglia provenendo da tutto il Nord Italia con qualche "intrusione" europea come il gruppo giunto dalle dolci colline alsaziane di Colmar e Riquewihr diretto alle spiagge jesolane. L'Ultimo Miglio aveva infatti indossato la sua livrea definitiva dopo una settimana di lavoro continuativo lungo il tratto da strada dell'Aeroporto alla zona dogana . E' stato infatti steso lo strato di sarone, materiale inerte derivato dalla frantumazione e vagliatura di detriti rocciosi calcarei che costituirà il manto di superficie di questo tratto finale della ciclo-pedonale, essendo stata scartata sin dall'inizio, grazieaddio!, l'ipotesi, orribile, di un'asfaltatura , come avvenuto nei tratti padovani che tanti problemi ha creato per la sua manutenzione. La visione del bosco lineare "illuminato" dal biancore del nuovo sedime ha spinto i più arditi ad oltrepassare le barriere del cantiere per immergersi nei suoni e nei colori della natura pregustando così quello che ci si augura di poter "respirare" appieno a breve; dovrebbe essere, nuovo ennesimo termine, agosto. Rimane un problema serio, già segnalato e che andrà risolto compiutamente per non ritrovarci, dopo qualche goccia d'acqua, nella situazione orrenda del sottopasso di via Paolo Sarpi, ben nota ai trevigiani: come si vede dalla foto pare non esserci un adeguato deflusso delle acque nonostante le caditoie appena posate. Inammissibili i 20 cm ancora presenti dopo una giornata di sole cocente con corollario di onde in questo laghetto formatosi nel tunnel Po. Attendendo la relazione finale dell'Arpav che dia il definitivo via libera alla costruzione del tunnel Serenissima e della preparazione del sedime dal campetto "Artuso" alla stazioncina di Santi Quaranta, punto d'arrivo dell'Ultimo Miglio" , in molti se ne sono goduti questo "scampolo" tanto inatteso quanto gradito. Vittore Trabucco