Treviso-Ostiglia, Ultimo Miglio: "Allerta rossa!"
San Giuseppe, Ultimo Miglio della ciclopedonale Treviso-Ostiglia. I semafori a luce rossa, posizionati la settimana scorsa ai due ingressi del tunnel Po, si sono accesi perchè il sottopasso è allagato da circa 23 cm d'acqua piovana per tutti i 17 metri della sua lunghezza rendendolo di fatto intransitabile. Una situazione incredibile ed ingiustificabile viste le precipitazioni copiose, certo, di questi giorni ma affatto eccezionali come volumi d'acqua caduti. Mentre le pompe di captazione ancora una volta latitano, riproponendo gli stessi interrogativi dell'anno scorso sul loro reale funzionamento, ci tocca registrare come i lavori effettuati nel 2019, col tunnel sempre sott'acqua anche con minimi piovaschi, che dovevano essere risolutivi e che portarono a scoprire i cavi elettrici di collegamento colla rete tranciati da quell'avventato sfalcio che annientò anche i 215 arbusti rifiorenti appena piantumati per ripristinare, in zona dogana, il bosco lineare che cinge ai lati il percorso della ciclopedonale, siano stati davvero maldestri. Ecco forse la ragione del posizionamento di questi due semafori segnalatori a luce singola e dei sottostanti cartelli che recitano "sottopasso chiuso con semaforo acceso" ed il simbolo delle onde marine, che paiono ora una presa d'atto di una situazione affatto risolta. Così chi transita fa dietrofront suo malgrado chiedendosi se non sia proprio il nome del tunnel, Po, a portare "pegola", visto che ricorda il più grande fiume d'Italia. Le uniche allegramente felici sono le paperelle che, con un subitaneo passaparola, son ritornate memori delle gioiose sguazzate dell'anno passato. Chissà se qualcuno si prenderà davvero in carico questo assai poco simpatico problema in tempi stretti, per non trasformare quella che deve divenire, secondo i desiderata della Regione e del suo sponsor , quel Damaso Zanardo che sta dando, passo dopo passo, nuova vita alla grande area dell'ex ceramica Pagnossin confinante proprio coll'Ostiglia, un "Cammino della Vita", col posizionamento delle formelle replica di quelle messe in Terrasanta, in un poco esaltante "Cammino sull'Acqua".