Treviso-Ostiglia: la più cocente sconfitta e la più grande bugia del 2017
TREVISO Giusto il 4 gennaio dell'anno scorso scrissi dell'approvazione definitiva del progetto "'Ultimo Miglio" della ciclopedonale Treviso-Ostiglia , la splendida "strada del respiro" che il progetto regionale Green Tour-verde in movimento, aveva concepito come spina dorsale della rete di percorsi da collegare tra Veneto, Lombardia ed Emilia per un totale di oltre 650 chilometri di piste ciclabili.
Una "Strada del respiro" per via di quel peculiare bosco lineare che la cinge da ambo i lati in larga parte presente, per il resto da ripristinare. secondo le intenzioni progettuali dell'architetto Gennaro Memmoli e dell'ingegnere Ubaldo Fanton autori del piano. Un finanziamento regionale congruo, 2.600.000 euro, un consorzio d'imprese più che affidabile con capofila la Brussi, tutto insomma faceva presagire la realizzazione dell'opera entro i termini fissati di 115 giorni anzi, anche prima, come dichiararono gli amministratori, governatore Zaia in primis, intervenuti in forza quel 13 aprile per "aprire" ufficialmente il cantiere col tradizionale "colpo di benna" e rinfresco beneaugurante. Invece siamo a testimoniare la più bruciante sconfitta e la più grande bugia del 2017. Le foto che allego parlano da sole: c'è un vuoto lacerante, per me e per chi ha sempre sostenuto il progetto contro l'incredibile trasversalità dei contrari, dal partito dell'asfalto a quello degli ambientalisti da salotto, deserto di uomini e mezzi. Abbiamo scientemente buttato un'intera promettentissima stagione turistica , ricordo che il ciclo-pedo turismo smuove sui 10 milioni di persone in Europa ed altrettanti euro sonanti per "realizzare" l'ennesima Incompiuta . Ed è stata pure la più grande bugia, tanto assurda quanto avvilente a partire dalle continue sparizioni di uomini e mezzi dal cantiere di cui ho perso presto il conto agli intoppi costanti, incredibili, come la ricerca bombe,rifiuti tossici da smaltire- col corollario del solito "fumeròn" politico- le ferie agostane, l'Home festival, abusi ancora non sanati, accordi con Ferrovie non completati ecc. ecc. Così il 30 agosto, termine di consegna stando ai 115 giorni, passò senza nulla di fatto. Anzi, ad ingrossare la Bugia, si disse che l'opera sarebbe stata consegnata a fine ottobre. Invece, saltato anche questo nuovo termine, è calato un mortifero silenzio e, ad oggi, non si sa più nulla. Restano le inferriate a chiudere l'ennesima Incompiuta e resta quel banner in strada dell'Aeroporto, inizio dell'Ultimo Miglio, che si sta lentamente, inesorabilmente scolorendo. Di questa Sconfitta e di questa Bugia resta pure un interrogativo: perchè?