Ultimo Miglio: "Come direbbe il grande scrittore argentino Osvaldo Soriano: triste solitario y final"
Due sono le immagini che fotografano la situazione in cui versa l'Ultimo Miglio della ciclopedonale TV/Ostiglia, un fiore all'occhiello, nei desiderata, che si sta colpevolmente lasciando appassire. La prima è il banner che campeggia a Quinto, posto quando. 1975, vennero inaugurati i tratti quintini e l'unico, finora, tratto in comune di Treviso, quello da via dei Brilli a strada dell'Aeroporto.Slabbrato, logoro, consunto, a malapena si legge quell'indirizzo di saluto che accoglieva gli escursionisti, "buon cammino ai viandanti del Sile". Ed è lo stato d'animo di chi, costernato, registra i continui stop di un cantiere che ha già ampiamente sforato i tempi previsti, 115 giorni scaduti il 30 agosto scorso. La seconda immagine è quello scavatore, triste solitario y final,citando un'opera del grande scrittore argentino Osvaldo Soriano, in mezzo al "deserto".
Lui si riferiva all'eroe chandleriano Philip Marlowe ma anche qua siamo in mezzo ad un vero giallo che stuzzicherebbe assai il disincantato detective: un cantiere abbandonato, per l'ennesima volta, 155 giorni, ad oggi, di cui effettivamente lavorati una cinquantina scarsa , un traforo abortito, quello di v,le della Serenissima, con un mezzo buco puntellato, una strada, quella succitata, chiusa e la circolazione costretta ad una gimkana a senso unico alternato per accedere alla dogana ed all'eco-centro ed una data, il 30 ottobre prossimo, come nuovo termine dei lavori divenuta già un miraggio. Davvero un giallo con tutti i crismi, triste solitario y final, con una stagione turistica gettata alle ortiche e le speranze di chi ha creduto fermamente in questo splendido progetto di "strada del respiro" per bambini, famiglie, anziani, disabili, ridotte ora come quel banner a Quinto.