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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Edilizia scolastica, bene Treviso ma si può fare di più

Ad affermarlo la XIV edizione di Ecosistema scuola il rapporto annuale di Legambiente sulla qualità dell'edilizia scolastica: Treviso ottiene un buon 29esimo posto (su 94), salendo di ben 28 posizione rispetto alla passata edizione

Treviso prima nel Veneto per qualità nell’edilizia e nei servizi scolastici, dopo di lei Padova, Belluno, Venezia, Rovigo e Vicenza. Ad affermarlo la XIV edizione di Ecosistema scuola il rapporto annuale di Legambiente sulla qualità dell’edilizia e dei servizi della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado di 94 capoluoghi di provincia. A livello nazionale i risultati del rapporto non sono molto confortanti: sono ancora troppe nella Penisola, afferma Legambiente, le strutture scolastiche vecchie (oltre il 60% sono state costruite prima del 1974), in alcuni casi senza permessi e dislocate in luoghi non sicuri. Dall’altra parte, però, l’Associazione ambientalista evidenzia una diffusione in molti edifici delle fonti rinnovabili.
 

Nella classifica generale, Treviso ottiene un buon 29esimo posto (su 94), salendo di ben 28 posizione rispetto alla passata edizione. Treviso si caratterizza come la città con i migliori dati sulle certificazioni degli edifici scolastici e dove si investe mediamente di più in manutenzione ordinaria. Nella città veneta, inoltre, si trova la maggior percentuale di scuole raggiungibili su piste ciclabili. Infine le scuole trevigiane, insieme a quelle bellunesi, sono quelle dove si pratica la raccolta differenziata di tutti i materiali. Per quanto riguarda le buone pratiche (servizio di scuolabus, attivazione pedibus, biblioteche per ragazzi, finanziamenti per attività educative delle scuole e progetti rivolti agli under 14, sicurezza urbana nelle aree esterne agli edifici scolastici, mense scolastiche e pasti biologici, raccolta differenziata dei rifiuti nelle scuole, utilizzo di fonti d’illuminazione a basso consumo, fonti di energia rinnovabile negli edifici scolastici) Treviso si colloca alla settima posizione nella classifica generale; 26esima, invece, nella classifica del rischio, ovvero la percentuale di scuole esposte a maggiore rischio ambientale interno (amianto, randon) ed esterno (inquinamento atmosferico, elettromagnetico, acustico, industriale).
 

A livello regionale il rapporto individua un’edilizia scolastica non giovanissima, con il 66,7% degli edifici costruiti prima del 1974. Degno di nota però l’impegno delle amministrazioni nella manutenzione straordinaria di cui hanno goduto negli ultimi 5 anni il 63,8% degli edifici scolastici veneti, con il 16,7% ancora in attesa di interventi urgenti. Risulta tuttavia sotto il dato nazionale l’investimento medio ad edificio scolastico sia per la manutenzione straordinaria che per l’ordinaria.
 

“Una manutenzione, si legge nel rapporto, che dovrà intervenire soprattutto sulla messa a norma degli edifici visto che risultano sotto il dato nazionale gli edifici con: certificato di agibilità, 55,7% contro il 61,2%, certificazione igienico-sanitaria, 66,7% contro il 73,8%, certificato di prevenzione incendi, 31,3% contro il 35,9%. Sopra la media gli edifici con certificato di collaudo statico (60%), impianti elettrici a norma (92,7%), requisiti di accessibilità (91,4%)”.
 

Molte bene invece per quanto riguarda l’utilizzo di mezzi sostenibili per raggiungere la scuola: il servizio di pedibus viene utilizzato nel 16,5% dei casi, contro il 6,9% del dato nazionale, nelle aree antistanti il 16,6% degli edifici ci sono piste ciclabili, 12,6% la media nazionale.

Assolutamente da migliorare, invece, il dato sulla raccolta differenziata: questo infatti è decisamente inferiore al dato nazionale per tutti i materiali. Discorso opposto per quel che riguarda l’utilizzo di energie rinnovabili: sono il 32,7% le scuole che utilizzano energie pulite, rispetto al 13,5% del dato nazionale. In queste gli impianti solari fotovoltaici sono quelli maggiormente diffusi (84,3%), seguiti da solare termico (12,4%) e dalla geotermia (2,5%) 

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