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Smau 2013, Treviso tra i vincitori del premio Smart City

Grazie alla mobility solution I-Park, un sistema di gestione della sosta, il comune di Treviso vince il premio smart city. Il premio è stato consegnato durante il convegno "le Smart Communities come motore di sviluppo del territorio e delle imprese: la via italiana alle Smart City"

Il Comune di Treviso ha vinto, insieme a L’Aquila, Varese e Napoli, la seconda edizione del premio Smart City per il miglior progetto di sviluppo di città intelligenti nell’ambito del convegno “Le Smart Communities come motore di sviluppo del territorio e delle imprese: la via italiana alle Smart City inserito nella seconda giornata di Smau 2013 che si è svolta a Milano dal 23 al 25 ottobre.
 

Il progetto trevigiano riguarda in modo particolare la mobility solution I-Park, un sistema di gestione della sosta che permette di conoscere in tempo reale tutti i dati relativi ad ogni singolo posto auto. Questo sistema, come si legge nella nota di smau 2013, si basa sull'installazione di un sensore ad induzione, inserito nel manto stradale, che rileva la presenza del veicolo e trasmette i dati ad un ricevitore/trasmettitore che, a sua volta, li invia ad un sistema di gestione centrale. Entrata in funzione nel gennaio 2010, la mobility solution I-Park gestisce la sosta dei veicoli su strade e piazze all’interno di tutto il centro storico della città di Treviso.
 

Si legge nella nota che, grazie ai sensori installati è possibile conoscere e controllare in tempo reale i dati relativi all’occupazione, alla rotazione e al pagamento di ogni stallo. Anche l’utente, grazie a questi dati, può conoscere istantaneamente la disponibilità dei posti di sosta. Ad oggi il cittadino, che ha necessità di recarsi in centro storico, ha la possibilità di essere aggiornato circa l’offerta di sosta tramite i pannelli a messaggio variabile posti in città e, a breve, potrà reperire le stesse info attraverso il web.
 

Ha partecipato alla premiazione anche Francesco Profumo, in rappresentanza del Presidente Anci, che ha voluto sottolineare il vero significato dell’essere una smart city: “l’aggettivo ‘smart’ non significa solo ‘intelligente’. Ha un significato più ampio, più ‘amichevole’ nei confronti dei cittadini. Smart vuol dire avviare una cultura diversa: un processo che prevede tre grandi attori: il territorio, le persone e i digital device, che voglio chiamare sensori intelligenti.
 

Tutti e tre generano dati da considerare su piani separati, prosegue Francesco Profumo. Dobbiamo cominciare ad interpretarli in modo verticale per promuovere una diversa progettazione delle città, così da renderle più ‘amichevoli’: si devono creare nuovi servizi, nuovi modelli industriali per la città, non più luogo solo dei consumi e dell’amministrazione, ma di una produzione sempre più rapportata ai cittadini e capace di generare sviluppo.

Finora è mancata una regia nazionale, una strategia per trasferire alle realtà più deboli le best practice che pure esistono in molte città. È il momento di fare finalmente un master plan del Paese, conclude l’ex ministro dell’istruzione Profumo, anche per convogliare risorse sempre più strutturate, utilizzabili solo con indirizzi più precisi”.

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