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Playoff amari per i Castelfranco Cavaliers: sconfitta in trasferta a Catania

Dopo aver vinto il girone D, i ragazzi di Kim Ewè hanno affrontato i siciliani a viso aperto per ottenere la promozione, ma l'esperienza ha fatto la differenza

CASTELFRANCO CAVALIERS Se è vero che il percorso di crescita di un gruppo di giocatori non può mai considerarsi finito, è anche vero che ci sono momenti nei quali è facile compiacersi dei risultati raggiunti e dimenticarsi che ci sono ancora molti passi da fare per poter raggiungere la vetta. Dopo aver vinto il girone D del campionato di seconda divisione mettendo in ginocchio avversari che sino alla scorsa stagione sembravano di un “altro livello”, il rischio per i Castelfranco Cavaliers era proprio quello di affrontare il quarto di finale contro gli Elephants Catania come una gara "premio" senza quindi mettere in campo quella cattiveria agonistica e quella determinazione che avevano permesso ad una squadra capace di vincere solo 4 partite nelle ultime due stagioni di vincerne 6 delle ultime 8.

Detto della difficoltà psicologica che poteva presentare l'incontro con gli Elephants, era chiaro a tutti i giocatori castellani come ci fossero 2 ulteriori grossi motivi di preoccupazione in vista del match: la forza degli avversari (nel roster dei Vice-campioni in carica ci sono parecchi elementi che giocano stabilmente nella nazionale italiana) e le enormi difficoltà logistiche ed economiche per un team che fa dell'autofinanziamento e di un ristretto numero di sponsor la sua forma principale di sostentamento. Difficile dire se siano state queste paure comuni e queste problematiche a compattare il gruppo di giocatori ma è certo che dopo l'attenzione dedicata dai media regionali e qualche donazione da parte di persone che hanno davvero a cuore la squadra castellana, il gruppo ha marciato unito come non mai verso Catania dedicando 3 giorni interi della propria vita alla propria squadra e ai propri compagni, percorrendo tutta l'Italia su ruota alla volta della prima storica partita di Playoff. Passate 48 ore in cui Coach Ewé ha trattato i suoi giocatori con la stessa attenzione con cui solitamente lavora con i giocatori della nazionale danese (pranzi e cene controllati, allenamento in piscina per smaltire la fatica di 15 ore in Pulmino, sedute video di tattica prima di andare a letto, ripetizione manicale degli schemi anche nel parcheggio dell’hotel) i Cavaliers sono arrivati al campo di gioco alle 8 del mattino di domenica con la voglia di dimostrare che non si trovavano a Catania in vacanza e che anche la squadra favorita alla vittoria finale del campionato avrebbe dovuto penare per mettere in ginocchio l'unica squadra veneta rimasta ancora in corsa per il titolo.

E' così che tra lo stupore generale, una volta iniziata la gara, sono i Cavaliers ad andare a segno per primi grazie ad uno Screen Pass di Andrea Zambon che permette al velocissimo Fabio Simioni di portare il pallone in End zone per il 6-0 dopo una azione nel quale tutti i ricevitori castellani toccano il pallone confermando l'incredibile pericolosità del gioco aereo del team di Castelfranco. Finiti sotto contro una debuttante ci si attende che gli Elephants rispondano immediatamente ma per 4 possessi consecutivi il team di casa dà l'impressione di essere in balia di un difesa che come un muro blocca qualsiasi offensiva dei catanesi non concedendo nulla a giocatori eccezionali come Barbagallo, Strano, Giulisano e Lombardo, i quattro assi della compagine di casa. Si procede così per quasi due quarti interi, con l’attacco guidato da Andrea Zambon a macinare Yard (purtroppo senza portare punti) e la difesa messa in campo da Franco Bernardi a colpire e punire ogni tentativo degli avversari, tanto che ad un certo punto è palese come l’inerzia della partita sia tutta dalla parte dei castellani. E’ però proprio quando questi ultimi devono mettere definitivamente al tappeto gli avversari che una strepitosa ricezione di Giulisano evita agli Elephants di chiudere la prima metà di gara sotto per 6-0: il fortissimo ricevitore catanese riesce infatti a catturare una bomba di 50 Yard di Barbagallo e a trasformarla in 7 punti d'oro che rianimano il pubblico di casa ed i giocatori della squadra ospitante, decisamente in difficoltà di fronte ad un avversario che mai si sarebbero aspettati così pericoloso. Difficile dire se sia il Touchdown segnato, la stanchezza dei castellani dopo due giorni davvero pesanti, il caldo torrido o semplicemente l'abitudine catanese a giocare a certi livelli ma all'inizio del terzo periodo gli Elephants Catania mettono la freccia e prima con (nuovamente) Giulisano e poi con Lombardo si portano su un 21-6 che sembra uccidere la partita. La possibilità di sbandare e venire seppelliti di punti è concreta vista la forza dei siciliani ma, pur avendo accusato il colpo, i Cavaliers non mollano e il reparto capitanato da Lago, Scudiero e Brambilla ed esaltato dall’ottima prestazione di tutti gli 11 effettivi torna immediatamente in controllo concedendo solo 12 Yard totali su 11 possessi ed offrendo quindi al proprio attacco la possibilità di riaprire la gara. La retroguardia catanese però, capito che ai Cavaliers resta solo il gioco aereo, non concede nulla ai rivali e complici le precarie condizioni di salute di un Andrea Zambon colpito ripetutamente dalla linea di difesa avversaria ha gioco facile e due drive consecutivi dei castellani terminano a causa di un intercetto. Solo a qualche minuto dalla fine i Cavs riescono a bucare nuovamente grazie a solito Zambon che pesca Mazzonetto riportando il team ad un possesso di distanza prima che Giulisano, dopo il terzo intercetto di giornata della difesa di casa, chiuda definitivamente la gara con il suo terzo TD personale a coronamento di una prestazione personale davvero strepitosa. E’ quindi 28-14 il punteggio con il quale si chiude il quarto di finale tra Elephants e Cavaliers, punteggio che permette ai catanesi di accedere alle semifinali del campionato di Seconda Divisione e pone ufficialmente fine alla stagione dei Cavalieri castellani.

Senza voler entrare nel merito di disamine tattiche o analisi approfondite sul gioco espresso dalla squadra di Ewé si può affermare, senza esitazione alcuna, come questa sia stata senza la minima ombra di dubbio la miglior stagione di sempre per il team della marca trevigiana. L’attacco, guidato da un Andrea Zambon affermatosi come uno dei migliori QB del panorama nazionale, ha saputo mettere in difficoltà ogni singolo avversario e grazie alle individualità di alcuni giocatori (Mattia Zambon, Jacopo Molinari e Davide Mazzonetto su tutti) ha messo in campo un gioco aereo che nulla ha avuto da invidiare a gruppi dei quali fanno parte giocatori del Blue Team Italiano nonostante il grave infortunio occorso al RB Cecchin, da anni fulcro dell’attacco rosso/nero/bianco. La difesa, seppur aiutata dalla presenza di un paio di eccezionali placcatori come De Caro e Tiatto ha mostrato, con il passare delle partite, una sempre maggiore solidità ed una incredibile attitudine a recuperare il pallone chiudendo l’annata al comando in molte delle statistiche più importanti quando si valuta un reparto con il compito di contenere l’avversario. Considerato che era il primo anno di questo Coaching Staff non può non considerarsi sbalorditivo il lavoro fatto da Ewé e Bernardi nel trasformare una squadra incapace di segnare e con grosse difficoltà a livello difensivo in una compagine granitica ed al contempo capace di vincere e divertire il pubblico. Siccome però, come già detto, il percorso di crescita di un gruppo di giocatori non può mai considerarsi finito, i giovani Cavaliers (l’età media è di 23 anni) devono fare tesoro di quanto imparato in questa incredibile trasferta a Catania e iniziare da subito a pensare alla prossima stagione perché con la voglia e l’impegno dimostrati quest’anno, nessun obiettivo deve essere considerato irraggiungibile.

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