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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Elia Viviani nell'Olimpo: il veronese a Rio conquista l'oro nell'Omnium grazie a Pinarello

Il 27enne si rifà della delusione arrivata nel 2012 a Londra, lasciandosi alle spalle Cavendish e Hansen: erano 20 anni che l'Italia non s'imponeva in una prova su pista alle Olimpiadi

TREVISO L'ottavo oro italiano alle Olimpiadi di Rio porta la firma di un veronese: nella serata di lunedì Elia Viviani ha sbaragliato gli avversari ed è andato a conquistare la medaglia più pregiata nell'Omnium. Un risultato che l'Italia non conquistava da 20 anni nel ciclismo su pista, quando ad Atlanta s'imposero Silvio Martinello (corsa a punti), Andrea Collinnelli (Inseguimento) e Antonella Bellutti (inseguimento). Viviani si rifà così della grande delusione arrivata ai Giochi di Londra quattro anni fa, quando arrivò alla corsa a punti in testa alla classifica, salvo poi concludere in sesta posizione. Il 27enne di Isola della Scala però questa volta si è presentato ancor più preparato e deciso alla gara olimpica, riuscendo a tenere dietro il britannico Mark Cavendish e il danese Lasse Norman Hansen, nonostante la caduta arrivata a 108 giri dalla conclusione della corsa a punti decisiva, quando il coreano Park Sanghoon si è toccato con il ciclista britannico e l'azzurro poco distante non ha potuto evitarli. 

Scratch, inseguimento individuale, corsa a eliminazione, corsa a cronometro, giro lanciato e corsa a punti. Queste le sei prove che compongono l'omnium (disciplina introdotta alle Olimpiadi del 2012) nell'arco di due giornate, che hanno visto il ciclista di Isola della Scala partire con un settimo posto nella prima ma arrivando già al terzo dopo una grandissima performance nell'inseguimento. Viviani poi ha dimostrato tutta la sua familiarità con la corsa ad eliminazione, mettendosi alle spalle il francese Boudat e il giovane 22enne colombiano e favorito della vigilia Gaviria (vincitore degli ultimi due mondiali di specialità) e conquistando la seconda piazza in classifica generale.  Il secondo giorno si è poi aperto con la corsa a cronometro, quella che a Londra costò la medaglia al veronese. A Rio però le cose si sono ribaltate, con Viviani che, limando il proprio personale dei 3 decimi, è balzato in testa alla generale, riuscendo poi ad allungare su diretti inseguitori nella gara successiva, il giro lanciato.  Poi il gran finale, la corsa a punti. Viviani se la gioca sempre in testa, braccato a turno da Cavendish, Gaviria e Hansen, che nel giro di vantaggio sono capaci di accaparrarsi i 20 punti, mentre Boudat resta in sordina pronto a colpire. Il veronese però resiste agli attacchi e giro dopo giro conquista i punti necessari prima per assicurarsi una medaglia, poi per entrare definitivamente nell'olimpo del ciclismo su pista. 

Viviani conlcude quindi nel migliore dei modi la sua carriera su pista, potendosi ora dedicare al 100% nella specialità su strada dove continuerà a correre per il forte Team Sky. E' da ricordare però che Elia ha inizato la sua carriera da professionista nell'allora Marchiol di Tezze di Piave (oggi Team Roth con licenza svizzera), ma il suo legame con la Marca è comunque continuato negli anni grazie all'azienda Pinarello che gli ha fornito le otto Dogma Bolide F8 che gli hanno permesso poi di vincere l'oro a Rio de Janeiro: una bicicletta fortemente personalizzata e unica nel suo genere.

I COMPLIMENTI DEL GOVERNATORE LUCA ZAIA - “Una medaglia che premia la tenacia, la bravura e l’intelligenza di un campione che ha dimostrato anche ieri sera di saper affrontare e superare i momenti più difficili. Grazie per questa splendida medaglia: l’Italia e il Veneto devono essere orgogliosi di atleti come Viviani”. Sono parole di ammirazione e gratitudine quelle con cui il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha salutato la conquista del titolo olimpico nell’Omnium. “Dopo una gara spettacolare condotta per gran parte al comando – prosegue il presidente – la pericolosa caduta nell’ultima e più insidiosa prova avrebbe potuto scoraggiarlo e persino porre fine alla sua gara. Invece Viviani ha saputo reagire con forza e con coraggio, non si è demoralizzato ed è riuscito a imporsi su avversari di primissimo livello, dimostrando di essere oggi uno degli interpreti più completi e competitivi del ciclismo su pista e regalandoci la prima medaglia veneta, e del metallo più prezioso, a questa Olimpiade”. “Mi auguro di poter incontrare Viviani, di stringergli personalmente la mano e di manifestargli la gratitudine della nostra Regione per la sua straordinaria impresa sportiva”. “E’ poi un successo doppio per il Veneto: lì in alto, sul gradino più alto del podio, c’è anche un marchio trevigiano, quello di casa Pinarello, una vera e propria leggenda nel mondo delle due ruote”. Luca Zaia ha così reso omaggio anche all’azienda che ha fornito il mezzo vincente al corridore. “Un binomio che ci inorgoglisce quello formato dal campione veronese e da una delle più importanti aziende al mondo nella produzione delle bici da corsa – sottolinea Zaia – Sia Nani sia Andrea Pinarello, scomparsi negli scorsi anni, guarderanno da lassù l’ennesima grande vittoria che porta anche il loro nome”.

IL SALUTO DELLA SCALIGERA - Anche il basket ha voluto omaggiare il corridore: "La Scaligera Basket, come tutta Verona, è orgogliosa per la memorabile impresa di Elia Viviani, ventisettenne corridore di Isola della Scala che ha vinto questa sera la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Rio nel ciclismo su pista. Viviani, appassionato anche di pallacanestro, è stato ospite della Tezenis Verona due stagioni fa, al PalaOlimpia il 23 novembre del 2014 in occasione della vittoria sull’Angelico Biella. Ad Elia e al suo staff le più vive congratulazioni di tutta la società".

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