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Venerdì, 29 Marzo 2024
Sport Valdobbiadene

Enduro Mtb: conclusa la trasferta mondiale in Usa e Canada per il team trevigiano Cmc-Ibis

A Whistler, nell'Enduro World Series, Marco De Col è stato campione di “Fair Play" per aver aiutato un avversario ferito dopo una caduta. Il tutto dopo un incontro ravvicinato con un orso

VALDOBBIADENE Con la gara in Canada si è conclusa la trasferta in Nord America del Team CMC – IBIS che ha visto i riders della squadra italiana di enduro mtb di Valdobbiadene impegnati nelle due gare dell’Enduro World Series andate in scena ad Aspen in Colorado, dove ha partecipato il solo Marco De Col, e a Whistler, in British Columbia, dove invece era presente tutto il gruppo Pro con Nicola Casadei, Erwin Ronzon, Marco De Col e Riccardo Garbuio. Quello di Whistler è stato il penultimo round del mondiale di enduro in mtb prima delle finali a Finale Ligure a inizio ottobre. Per la cronaca nella categoria elite maschile la vittoria è andata al “local” Jessie Melamed che ha battuto l’australiano Sam Hill, ormai vicinssimo alla conquista del titolo 2017, per circa 15 secondi. A completare il podio, terzo, il britannico Mark Scott.

Per il Team CMC – IBIS troviamo il sammarinese Nicola Casadei, più o meno a metà classifica, in 64a posizione. Il risultato migliore però è quello del bellunese Erwin Ronzon che tra gli under21 ha ottenuto il 13° posto; Ronzon attualmente a una prova del termine è nono nella classifica generale del mondiale. Sempre tra gli under più indietro, il giovanissimo trevigiano Riccardo Garbuio, 42°, qust’anno alla sua seconda apparizione mondiale dopo la gara in Irlanda, venuto in Canada soprattutto per fare esperienza in campo internazionale. Da sottolineare invece l’ottima prestazione di Carlo Zortea, trentino classe 1965, che come già in altre gare del mondiale si è aggregato al gruppo Pro del Team CMC – IBIS e nella sua categoria Master 40+ ha chiuso al 20° posto.

“E’ stata la gara del mondiale più dura che abbia mai fatto. Percorsi molto tecncici e impegnativi, con tanti salti. In totale nelle 5 PS di gara abbiamo affrontato 4000 metri di dislivello in discesa e oltre 1500 in salita nei trasferimenti con moti tratti in cui abbiamo anche dovuto spingere la bici per saire. Poi come in ogni tappa del mondiale 2017 anche qui la pioggia, dopo mesi che non vedevano una goccia d’acqua. Ma forse questa volta è stato un bene perché c’era tanta polvere e anche l'aria inrespirabile a causa dei tanti incendi che hanno colpito la zona. Non sono molto contento della mia prova, gambe e braccia non erano al top, forse sono arrivato qui un po’ stanco, nell’ultimo periodo io e Casadei abbiamo affrontato 7 gare in 7 weekend ed è stata una stagione lunga e impegnativa. Ora cercherò di recuperare per fare un buon finale. Ci tengo a fare i complimenti al nostro Carlo Zortea che tra i master è andato fortissimo, per un amatore non è facile affrontare lo stesso percorso dei prof ma lui si è dimostrato all’altezza” spiega Erwin Ronzon.

Discorso a parte per l’altro bellunese Marco De Col che dopo l’incoraggiante gara fatta ad Aspen, a Whistler voleva dare continuità e crescere dopo una prima parte di stagione sfortunata, ma per lui c’è stato un imprevisto. “Le due giornate di prove erano andate bene, puntavo a far una buona gara. Subito nella prima prova speciale, la più lunga e impegnativa, un concorrente davanti a me è caduto, l’ho trovato a terra sul percorso in un punto in cui non c’erano marshall o atre persone. In quel momento mi è sembrato giusto fermarmi per capire cosa fosse successo e prestare soccorso. Ricordavo di avere visto un marshall più sopra, così sono risalito a piedi per avvertire dell’accaduto e attivare i soccorsi. Poi ho saputo che per quel rider ci sono state diverse contusioni e una frattura alla clavicola. Io ho perso molto tempo e ho compromesso la mia gara, ma era la cosa giusta da fare, lo rifarei. Ho terminato la PS1 ma con un tempo altissimo, inutile continuare, la mia gara è finita così. Adesso mi concentrerò con gli allenamenti nel bike park di casa in Nevegal, per preparare al meglio gli ultimi appuntamenti della stagione, ci sono ancora due gare del Superenduro e poi le finali EWS in Liguria” spiega Marco De Col.

Questo non è però l’unico imprevisto occorso a Marco De Col. “Prima della gara, durante gli allenamenti lungo un trail, subito sotto a un salto io e Riccardo Garbuio abbiamo fatto un incontro particolare. Sulla nostra strada abbiamo incontrato un orso…la cosa ci ha incuriositi non poco e ci siamo fermati a osservarlo, ma poi abbiamo capito che la cosa migliore da fare era lasciarlo stare e proseguire per la nostra strada...sulla mia pagina Facebook ho postato un video di questo incontro. Il Canada e il Colorado sono posti straordinari, con spazi immensi e una natura ancora selvaggia, un paradiso per chi pratica il nostro sport” dice Marco De Col.

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