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L’Atletica Silca Conegliano lancia la padovana Irene Vian in America

“Ringrazio Silca per aver sempre creduto in me”, ha detto la diciannovenne. L’azzurrina andrà alla University of South Carolina

CONEGLIANO Spiccherà un volo, bellissimo, dall’altra parte del mondo e dopo un’annata brillante che l’ha portata a conquistare la medaglia d’argento ai campionati italiani indoor juniores, il bronzo ai campionati italiani outdoor e l’ottavo posto agli Europei di categoria in Svezia. Irene Vian è pronta per il suo sogno americano. Domenica 3 gennaio la mezzofondista portacolori dell’Atletica Silca Conegliano salirà sull’aereo che la porterà negli Stati Uniti d’America. Ad attenderla l’University of South Carolina e, in particolare, il coach Andrew Allden. La 19enne, diplomata lo scorso giugno al liceo Canova di Treviso, studierà Exercise Science, indirizzo di studi che incorpora scienze motorie e fisioterapia. Di pari passo, continuerà a gareggiare per i colori del suo istituto e per la sua società coneglianese. “Siamo molto contenti che Irene che sia riuscita, tramite l’atletica praticata a livelli eccellenti, ad avere quest’opportunità che va oltre lo sport e abbraccia anche l’aspetto formativo scolastico - commenta il presidente di Atletica Silca Conegliano, Francesco Piccin - Siamo orgogliosi, come società, di aver coltivato il suo talento e di averla accompagnata, con attenzione e premura, verso quest’ennesimo successo di una carriera che, siamo sicuri, sarà ancora ricca di soddisfazioni. A Irene va un applauso grande grande, per non aver mai mollato ed aver portato avanti proficuamente sia lo sport che lo studio, con tanti sacrifici ma anche tanta passione”.  

Irene, residente a Trebaseleghe (PD) con mamma Elvio, papà Chiara e la sorella Maria, inizia a praticare l’atletica solo alle scuole medie, dopo aver vinto la campestre di istituto. Per lei, nei cinque anni passati, l’attività di majorette. Approda all’atletica all’Atletica Noale, dove incontra anche quello che sarà poi il suo allenatore storico, Lionello Bettin. Agli italiani, anno dopo anno, una bella crescita. Al primo anno da allieva conquista il nono posto nei 400 hs, al secondo è quinta nei 1000 indoor e a Jesolo è terza negli 800 e poi quinta nei 400 (due finali corse a distanza di 40 minuti). Al primo anno da junior finisce terza negli 800 indoor e poi prima negli 800 all’aperto, sfiorando il minimo per i mondiali (ottenuto qualche giorno dopo la data limite). Quest’anno, l’apoteosi: bronzo negli 800 indoor tricolori, argento in quelli estivi, ottavo posto agli Europei Junior di Svezia. Nell’ottobre 2014 intanto il primo contatto con gli States. “Inizialmente mi è arrivato, via Facebook, un messaggio del coach Andrew Allden che mi proponeva di studiare e allenarmi con il suo gruppo all’università della Carolina - ricorda l’azzurrina - Da lì è iniziato uno scambio di mail. Io ho deciso di provarci subito, avrei voluto fare medicina all’università, ma la trafila in Italia è immensa. Così ho iniziato a fare i corsi di inglese e poi ho passato i test. A luglio ho incontrato personalmente Allden in Svezia, durante gli Europei. E a ottobre di quest’anno abbiamo definito l’accordo. Starò negli Stati Uniti per quattro anni. Parto il 3 gennaio, vivrò nel loro bellissimo campus con altre ragazze che si alleneranno insieme a me. Punto a migliorare nei 400 e nella tecnica di corsa così da avere un successivo miglioramento anche nel doppio giro di pista. Prima di partire, voglio però ringraziare Atletica Silca Conegliano che ha sempre creduto in me, anche nei momenti difficili e il mio allenatore Lionello che è sempre stato uno stimolo per migliorarmi”.

Bettin, da sei anni tecnico di Vian, si confronterà con regolarità con il coach Allden, in modo da seguire gli allenamenti e i progressi di Irene, che nel periodo di giugno, luglio e agosto, tornerà a gareggiare in Italia.  E pensare che Irene ha iniziato la sua “carriera” sportiva facendo la majorette. In America ci arriverà per continuare a correre, ma di certo vedendole (le majorettes) nei vari eventi sportivi ai quali parteciperà, le tornerà in mente il giorno in cui ha “lasciato” questa disciplina, vincendo la sua prima gara campestre di istituto e non togliendo più le scarpette da corsa. 

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