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Un Masai alla Treviso Marathon: il keniano Karbolo punta alla vittoria

L’atleta del team Purosangue a Treviso per trasformarsi da “lepre” a protagonista. Domenica 27 marzo il trentenne punta a scrivere il proprio nome sull’albo d’oro dopo l’amico Chumba

Alla Treviso Marathon di domenica 27 marzo in gara ci sarà un Masai. Si tratta di Tatiyaia Karbolo, trentenne keniano nato e cresciuto nella riserva nazionale Masai Mara, nella parte sudoccidentale del paese africano. Sarà lui uno degli atleti da battere nella maratona trevigiana che quest’anno, grazie anche ad un tracciato modificato, con meno curve e meno sterrato, offrirà la possibilità di “correre” forte, se ci saranno le “gambe” giuste. Karbolo fa parte del team Purosangue Athletics Club nato dall’idea di Max Monteforte e Nico Pannevis e si allena nel camp di Iten, in Kenya. Monteforte e Pannevis hanno conosciuto Karbolo grazie al loro assistente David Oloisa, anche lui un masai diventato poi maratoneta.

È stato proprio quando Oloisa era in attività che Karbolo ha iniziato a correre. Poi, la svolta per questo giovane che è stato coinvolto nel “Purosangue Project and Foundation” e si trasferito appunto nel training camp di Iten. Da anni fa da pacemaker per un bel gruppo di mezzofondisti, che annovera anche Gilbert Chumba, l’ex idraulico che ha vinto due edizioni della Treviso Marathon, quella del 2018 e quella del 2019, e Moses Kemei, quinto alla Roma Ostia Half Marathon di domenica 6 marzo in 59’46’’. Ed è proprio osservando, ascoltando, ammirando i suoi compagni d’allenamento che in Karbolo è nata la voglia di tentare l’esordio in maratona. Di esperienza ne ha tanta, dal 2017 al 2018 ha fatto da “lepre” ai suoi compagni in diverse maratone e ha già gareggiato in Italia in alcune mezze maratone. In Kenya ha vinto diverse gare locali. A livello internazionale, a settembre 2019, ha gareggiato in Tanzania, vincendo una gara di 10 chilometri, l'International Dasani in Tanzania in 28'49" e arrivando terzo nella Tanzania Half Marathon.

Quello dal Kenya all’Italia, dalla riserva Masai Mara a Treviso, sarà un viaggio che potrebbe rappresentare una svolta per questo trentenne, che proviene da una famiglia numerosa, che vive ancora nel villaggio in una delle riserve più belle del paese africano, spesso anche location delle spettacolari immagini dei documentari sull’attraversamento del fiume da parte degli gnu. Un vero e proprio Masai, che quando torna dai genitori e dai fratelli si veste in abiti tradizionali e continua a vivere secondo le usanze di questo popolo-tribù che abita una vasta area tra il Kilimangiaro a sud, il Lago Vittoria a ovest e il Lago Naivasha a nord e anche in una parte della Tanzania. Un popolo principalmente di pastori, che vedono nel bestiame la loro ricchezza più grande. Karbolo è un ragazzo timido e riservato, ma sempre sorridente, che apprezza le piccole cose ed ha sempre uno sguardo positivo e propositivo. Arriva da un’area del mondo molto povera e sogna un futuro nell’atletica, per aiutare la propria famiglia e costruirsi un futuro migliore. Magari seguendo le imprese del suo amico Chumba, che con le due vittorie alla Treviso Marathon ha comprato due mucche da latte e le ha chiamate, Treviso 1 e Treviso 2. Il sogno della maratona non tramonta mai.

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