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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Giro d'Italia, prima giornata di passaggio nella Marca. Attesa per la Oderzo-Val di Zoldo

Alberto Dainese vince la diciassettesima tappa della corsa rosa sul traguardo di Caorle. Geraint Thomas è ancora in maglia rosa. Oggi prime salite decisive degli ultimi giorni di gara

Il 106° Giro d’Italia si decide negli ultimi giorni nel Veneto e Friuli - e in particolare il Bellunese - si prepara a giocare ancora una volta un ruolo determinante nella storia della corsa a tappe più importante d’Italia. Oggi però nel Veneto vince un atleta… veneto. La tappa Caorle se l’è aggiudicata il padovano di Abano Terme Alberto Dainese, 25 anni, promosso dalla Zalf Euromobil Désirée Fior, nel 2019 campione europeo nella prova in linea Under23: “Vincere in casa è speciale. I ragazzi hanno fatto un lavoro eccezionale. Ero troppo avanti quindi mi sono defilato aspettando che partisse qualcuno. Sono riuscito a rimontare e passare Matthews proprio negli ultimi metri. Devo essere sincero, pensavo di essere secondo. E' una gioia immensa”. Secondo il Toro di Buja Jonhatan Milan, in maglia ciclamino. La maglia rosa è ancora di Geraint Thomas che domani compie 37 anni.

La corsa rosa avrà due frazioni importantissime: la Oderzo-Val di Zoldo-Palafavera e la Longarone -Tre Cime di Lavaredo che sarà la Cima Coppi del Giro dopo l’abolizione per neve del Passo del Gran San Bernardo.

Nella tappa della provincia di Treviso, domani, avrà la partenza da Oderzo. Dopo essere passati per Codognè, Bibano (dov’è nato il governatore del Veneto Luca Zaia, ndr), Orsago, Cordignano, Cappella Maggiore e Fregona, ci sarà il passaggio sulla piana del Cansiglio per scendere dalla Val Cantuna e passare a Ponte nelle Alpi prima di risalire verso Soverzene e Perarolo. Per arrivare a Palafavera ci si dirigerà verso Pieve di Cadore, affrontando poi il Passo Cibiana, per arrivare a Palafavera, sotto le piste da sci: un arrivo che ricorda quello del 2005, quando vinse Paolo Savoldelli. 

Un passaggio anche attraverso Porto Santa Margherita

Venerdì 26 maggio il tappone più atteso invece partirà da Longarone nel 60° anniversario della tragedia del Vajont e proporrà ben sei passi dolomitici. Da Longarone si scenderà verso Ponte nelle Alpi, Belluno quindi Mas, Agordo, Alleghe, Caprile e Arabba. Il Passo Campolongo sarà la prima salita seguita dal Passo Val Parola Si scende e si ricomincia a salire col Passo Falzarego, poi Colle Santa Lucia e Selva di Cadore prima del Passo Giau, da cui la gara arriverà a Cortina, ennesimo omaggio alla sede delle Olimpiadi del 2026. Da Cortina si affronterà il Passo Tre Croci, per arrivare allo splendido lago di Misurina e quindi alla storica ascesa verso le Tre Cime di Lavaredo, teatro di imprese leggendarie, ultima quella di Vincenzo Nibali nel 2013 sotto una fitta nevicata che poi vinse il Giro.

L’ultima volta che il Giro è approdato ai 2.330 metri del rifugio Auronzo è stato esattamente dieci anni, il 25 maggio del 2013. Ad imporsi quel giorno, al termine della Silandro – Tre Cime. Il siciliano vinse sotto una fitta nevicata, partendo a tre chilometri dall’arrivo e trionfando in perfetta solitudine, mettendo così il sigillo più bello alla sua prima vittoria nella corsa rosa (il secondo trionfo arrivò tre anni più tardi, nel 2016).

Domani sera il Comune di Auronzo conferirà a Nibali la cittadinanza onoraria. «Protagonista di un'impresa epica, il 25 maggio 2013 con l'arrivo alle Tre Cime di Lavaredo ha scritto il proprio nome tra i vincitori di una delle salite più iconiche del Giro d'Italia» si legge nella motivazione del conferimento. «Ha contribuito a divulgare nel mondo la lealtà, la tenacia, il coraggio, la perseveranza come veri valori che il Ciclismo sa trasmettere». 

Il conferimento della cittadinanza onoraria avverrà nella serata di giovedì 25 maggio, alle 21.30, nella sala consiliare del municipio di Auronzo.  Madrina della serata sarà Lisa Vittozzi, la biathleta azzurra che nella stagione 2022-2023 ha conquistato il terzo posto nella classifica generale di Coppa del mondo, oltre a quattro medaglie ai Campionati mondiali di Oberhof.

Sabato c’è la cronoscalata decisiva Tarvisio-Monte Lussari di 18 chilometri. Domenica gran finale a Roma, che ha scippato il traguardo di Trieste.

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