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Nove maggio 1992, trent’anni dopo: in Ghirada la presentazione del libro sul primo scudetto Benetton

Il libro, scritto dal trevigiano Alessandro Toso, sarà presentato al ristorante della Ghirada il prossimo 9 maggio alle ore 19:15. Presente tutta la squadra Benetton 1991/92, il ricavato delle vendite andrà all'Advar

La prima volta non si scorda mai. Per gli appassionati della pallacanestro trevigiana, il 9 maggio 1992 rappresenta al meglio questo famoso detto. In quella serata primaverile, la Benetton Basket conquistava il primo tricolore della sua storia, battendo la Scavolini Pesaro 86-80 nella gara-4 giocata al Palaverde. Quello scudetto, primo trofeo dopo 11 anni dall’avvio dell’era Benetton, segnava l’inizio di un’epoca d’oro per il basket a Treviso, che si sarebbe tradotta in altri 18 trofei e quattro partecipazioni alle Final Four di Eurolega. Erano gli anni in cui nello sport trevigiano venivano investiti miliardi di lire, in cui stelle del calibro di Toni Kukoc e Vinny Del Negro, che avrebbero poi intrapreso la via dell’NBA, incantavano il pubblico con la loro classe cristallina.

Per celebrare il trentesimo anniversario di quella notte, il prossimo 9 maggio alle ore 19:15, Alessandro Toso, scrittore trevigiano che all’epoca era telecronista e autore della rivista del Palaverde “Pressing”, presenterà il suo libro “9 maggio 1992” in Ghirada presso il ristorante Cantera. Alla presentazione del progetto, che ripercorre gli avvenimenti e racconta gli aneddoti di quella stagione magica, seguirà poi una cena alle ore 21, al costo di venti euro a persona. All’evento parteciperanno tutti i giocatori della 1991/92, da Massimo Iacopini e Nino Pellacani, figure chiave anche nella stesura del libro, fino a Tony Kukoc e Vinny Del Negro, che si collegheranno via zoom.

Alla serata, purtroppo, non potrà prendere parte Petar Skansi, indimenticabile allenatore di quel gruppo e icona della pallacanestro europea, scomparso lo scorso 4 aprile dopo una lunga malattia. In un recente post su Facebook, Toso ha voluto rendere omaggio alla figura di Skansi, condividendo un estratto della sua intervista per il libro:

«In Italia sono sempre stati convinti di non avere gente alta, che per essere competitivi fosse obbligatorio comprare pivot stranieri. Io invece ho scelto di avere quattro lunghi italiani per ottenere un vantaggio nella creazione del gioco grazie a due fenomeni come Toni e Vinny. Mi pare abbia funzionato, no?»

Come sottolineato dallo scrittore stesso, il ricavato della vendita del libro e della cena sarà interamente devoluto all’ADVAR, Fondazione che si occupa dell’assistenza ai malati terminali.

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