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È leggenda: Sernagiotto e Cetilar trionfano alla 12 Ore di Sebring

Giorgio Sernagiotto, Roberto Lacorte e Antonio Fuoco, sono riusciti a fare propria la seconda gara dell’Imsa Michelin Endurance Cup dopo che la sfortuna li aveva azzoppati alla 24 Ore di Daytona

Un tuffo nella leggenda. È questo quello che ieri hanno vissuto Giorgio Sernagiotto e Cetilar racing, trionfatori alla 12 Ore di Sebring in categoria GtD. Insieme a Roberto Lacorte e Antonio Fuoco, il pilota di Caerano è riuscito a fare propria la seconda gara dell’Imsa Michelin Endurance Cup dopo che la sfortuna li aveva azzoppati alla 24 Ore di Daytona. La gara è stata estremamente difficile: partiti quinti dopo una qualifica in cui poteva arrivare anche la pole che era stata negata alla Ferrari 488 Gt3 EVO #47 solo dal traffico, il primo dell’equipaggio a scendere in pista è stato Giorgio Sernagiotto. Recuperato fino al terzo posto, Sernagiotto è sceso per far salire prima Lacorte e poi Fuoco. Dopo un drive through, Sernagiotto è risalito in abitacolo recuperando fino alla settima piazza: «Stavo recuperando bene, ero settimo, ma ho commesso un errore in curva 1: stavo rischiando per recuperare e ho avuto un testacoda”, racconta Sernagiotto. «Sono stato fortunato  e ho  rimediando danni alla carrozzeria ma nessuno alla meccanica o all’aerodinamica. Sono ripartito subito e siamo riusciti a non perdere posizioni. AF Corse ha fatto un grande lavoro  e ha permesso a Fuoco di iniziare il recupero proseguito da Lacorte». Il pisano, sempre sul passo dei migliori piloti bronze, ha avuto due testacoda come la maggior parte degli equipaggi: i 33° con l’83% di umidità rendevano la pista difficilissima.

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 L’ultimo stint di gara è stato quello davvero decisivo: Sernagiotto ne ha realizzato uno quasi perfetto, come ha fatto Lacorte. Il capolavoro è stato di Fuoco, che ha recuperato sulla prima posizione e, negli ultimi 100’ di gara, è riuscito a distanziare i secondi classificati di 40”: «È un’emozione incredibile, non ero pronto per vincere una gara di questo spessore. Siamo qui dopo l’esperienza del meraviglioso Wec 2021, ma eravamo consapevoli del fatto che debuttare in America significa fare molta fatica: ci sono regole diverse e la mentalità è molto differente rispetto alla nostra. Daytona aveva dimostrato come fossimo vicini all’obiettivo, ma serviva concretizzare e c’erano tantissime variabili che potevano metterci in difficoltà. Sebring, ancora più di Daytona, mi ha fatto capire perché certe gare sono leggendarie. Sono gare difficilissime, ma Sebring in quanto a guida è incredibile. Ci sono dossi e cambi di fondo, i cordoli sono vecchi, la pista ancora di più: sono tutte cose difficili da gestire. È stata una grande soddisfazione, davvero. È una vittoria di tutti: AF Corse ha fatto davvero un lavoro monumentale».

 Sul palco a premiarli c’era Jacky Ickx, la leggenda vivente delle gare endurance con i suoi sei centri a Le Mans. Questo non fa che rendere ancora più evidente la grandezza dell’impresa targata Cetilar: «Sono semplicemente felice. Il progetto è partito nel 2011 e insieme abbiamo vissuto momenti bellissimi e altri difficilissimi. Forse dieci anni fa non avrei creduto possibile vincere una gara così mitica. Per questo progetto ho cambiato vita e lavoro, c’ho investito tanto e questo risultato mi ripaga in un colpo solo di tutti sacrifici: addosso ho una sensazione di leggerezza. Dedico questa vittoria a tutta la squadra, ai meccanici, a Cetilar, a Manuela che era con me e mi ha sostenuto nei momenti difficili, anche durante questa gara. Un pensiero speciale lo dedico a mio papà: non c’è da tanti anni, ma se mi ha visto sarà stato orgoglioso di avermi aiutato a iniziare a farmi correre in macchina. Lo dedico anche a mia mamma e a mio fratello, che mi hanno sempre sostenuto e continuano a farlo».

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