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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Una squadra quasi allo sbando: Treviso Basket ad un bivio

Preoccupa l’involuzione di Gherardo Sabatini, l’ombra del giocatore visto a Ravenna lo scorso anno, mentre Imbrò per ora è stato altalenante convincendo di più da guardia e molto meno da play

TREVISO Non è sicuramente un momento felice per la De’ Longhi Treviso Basket. Domenica scorsa è arrivata un’altra sconfitta, questa volta ad opera di Ravenna che ha espugnato il Palaverde con merito. Per la prima volta dalla gestione Pillastrini, il pubblico ha fischiato sonoramente i giocatori che si dirigevano verso il tunnel degli spogliatoi. Attualmente la classifica non lascia spazio a dubbi: Treviso è a soli quattro punti dalla zona retrocessione e fuori dalla griglia playoffs, ben distante dagli ambiziosi obiettivi fissati questa estate dalla società, che sul mercato si era mossa con l’intento di dare più esperienza al gruppo dopo le due eliminazioni consecutive per mano della Fortitudo. L’inizio di stagione è stato invece molto problematico, d’altronde durante un’intervista ai nostri microfoni coach Pillastrini non aveva nascosto di essere molto preoccupato per la condizione fisica con la quale la squadra stava per iniziare la stagione.

Visti i numerosi acciacchi del precampionato, era prevedibile aspettarsi una partenza a rilento rispetto agli anni scorsi. Gli infortuni occorsi in seguito ad Antonutti e Bruttini, che starà fuori due mesi, non hanno di certo aiutato. In particolare, lo stop del lungo senese ha reso ulteriormente fragile un reparto dove le rotazioni erano corte fin dall’inizio, visto che Brown (199 cm) è un centro adattato mentre Nikolic e Barbante rappresentano ancora due prospetti per il futuro. La società è corsa ai ripari tesserando Eric Lombardi e adesso sta sondando il terreno per un americano da inserire subito nel roster. Tuttavia, i problemi sotto canestro rimangono e viene da chiedersi se almeno uno tra Perry e Rinaldi non avrebbe effettivamente fatto comodo alla causa. In generale, a preoccupare è soprattutto l’aspetto mentale della squadra, che alterna fasi di buon gioco a black-out inspiegabili. È successo nell’ultimo quarto della trasferta contro Ferrara, con Udine e nella sconfitta contro Ravenna, che nella seconda parte di gara ha surclassato Treviso sotto ogni aspetto. Gli unici a salvarsi sono stati capitan Fantinelli, il solo ad andare sotto la curva per chiedere scusa ai tifosi, e Antonutti, mentre Brown, per quanto garantisca sempre il suo contributo, è stato il simbolo degli attacchi fuori ritmo ed ha subito sotto canestro Grant.

Preoccupa l’involuzione di Gherardo Sabatini, l’ombra del giocatore visto a Ravenna lo scorso anno, mentre Imbrò per ora è stato altalenante convincendo di più da guardia e molto meno da play. Sono in molti a pensare che la colpa sia di coach Stefano Pillastrini, che non ha ancora trovato la quadratura del cerchio. Tuttavia, la società ha sciolto il silenzio nella giornata di mercoledì, confermando la fiducia all’allenatore e a tutto lo staff. Il lavoro da fare è tanto, in primis va ritrovata quella giusta imprevedibilità in attacco che è stato un punto di forza della De’ Longhi nelle scorse stagioni. Quest’anno la maggior parte dei canestri vengono segnati da Antonutti e Brown, ma la manovra in generale è lenta e ci sono troppi isolamenti forzati che spesso si rilevano controproducenti. A Udine è successo esattamente questo, in particolare nell’ultima parte di gara i due si sono caricati la squadra riuscendo a rimontare i friulani, ma durante i possessi decisivi la squadra è andata in difficoltà perdendo dei palloni banali che hanno poi portato alla sconfitta in volata.

Ciò detto, la regular season è un mondo a sé rispetto ai playoffs, ad esempio l’anno scorso la Fortitudo era in una situazione simile, ma si è poi sistemata ed ha fatto dei buoni playoffs eliminando proprio il Treviso Basket che aveva vinto il girone est. Considerando che siamo ad un terzo del campionato è giusto fare i primi bilanci, ma per definire la stagione compromessa è davvero troppo presto. In questo senso va letta la conferma della società all’allenatore, anche perché cambiare la guida tecnica a stagione in corso è un gioco che sembra non valere la candela. Sicuramente le attenuanti calano con il passare delle partite, per questo Pillastrini è chiamato a dare una scossa importante ai suoi, sperando anche in una miglior sorte a livello di infortuni e magari con qualche innesto in più. Il tempo è galantuomo, ai posteri l’ardua sentenza.

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