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Giovedì, 25 Aprile 2024
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A Maser ancona Viviani! L'Adriatica Ionica Race ha un solo re

Il velocista della Quick-Step Floors fa il bis con uno stupendo sprint nella seconda tappa e consolida la maglia di leader. Domani l’arrivo sul Giau

MASER Elia Viviani continua a imprimere il suo splendido sigillo sull’Adriatica Ionica Race. Il campione olimpico di Rio 2016 si aggiudica in un emozionante sprint la seconda tappa, da Lido di Jesolo a Maser, di 152,5 km, giovedì 21 giugno. Dopo il successo con la sua Quick-Step Floors nella cronosquadre inaugurale di Lido di Jesolo, il veronese continua nel suo momento magico e consolida la maglia azzurra di leader della corsa. Per Viviani, che ha battuto in volata Simone Consonni dell’Uae-Team Emirates e Mihkel Räimdell’Israel Cycling Academy, si tratta dell’undicesimo successo stagionale, una cifra che lo pone al vertice della classifica dei plurivincitori nel 2018 insieme allo spagnolo Alejandro Valverde. 

In classifica generale il velocista della Quick-Step Floors comanda con 10’’ sul compagno di squadra Niki Terpstra, vincitore dell’ultimo Giro delle Fiandre. Terzo a 18’’ il giovane Simone Consonni. Ma lo spettacolo dell’Adriatica Ionica Race è solo agli inizi: domani il mitico Passo Giau darà la sua sentenza in classifica generale.

LA CRONACA DELLA GARA

La fuga parte subito dopo la partenza di Lido di Jesolo (Venezia). Ne fanno parte Javier Montoya (Trevigiani Phonix-Hemus 1896), Enrico Logica (Biesse Carrera Gavardo) e Matteo Draperi (Sangemini-MG.K Vis-Vega). Dopo 20 km il loro vantaggio è di 3’30’’. In cima al Montello (km 70), primo gpm di terza categoria dell’Adriatica Ionica Race, transita in testa il veneto Logica, seguito da Draperi e Montoya. Al traguardo volante di Crocetta del Montello (km 83) il primo è Draperi, che precede i compagni di fuga anche sul secondo gpm di terza categoria, posto a Paderno del Grappa (km 103). A 50 km dal traguardo, Montoya prova l’allungo quando il gruppo è a 2’28’’. Ai -30 km, il gruppo riprende Logica e Draperi, mentre Montoya continua solo in testa con 2’21’’. Il colombiano viene ripreso a 18 km all’arrivo, dopo oltre 130 km di fuga.

Gianluca Brambilla (Trek-Segafredo) e Guy Niv (Israel Cycling Academy) attaccano subito dopo, ma senza successo. Nel finale ci prova anche ValerioConti (Uae-Team Emirates) seguito da Marco Canola (Nippo-Vini Fantini), ma il gruppo incombe e chiude il distacco nell’ultimo chilometro. Lo sprint non è più rinviabile e si conclude con la vittoria di Elia Viviani su Simone Consonni e Mihkel Räim. Quarto Manuel Belletti (Androni Giocattoli-Sidermec), quinto EnricoBarbin (Bardiani-Csf) e sesto Giacomo Nizzolo (Trek-Segafredo). Mentre l’ex campione del mondo Mark Cavendish non è riuscito a disputare lo sprint frenato da una foratura.

Elia Viviani veste per il secondo giorno la maglia azzurra firmata Geo&Tex 2000e indossa anche quella rossa della classifica a punti sponsorizzata da Full Speed Ahead. La maglia verde dei gran premi della montagna firmata Prologo è sulle spalle di Enrico Logica della Biesse Carrera Gavardo, mentre la bianca con sponsor Gabetti del migliore giovane va a Nicola Conci, 21 anni, della Trek-Segafredo, nono in classifica generale. Infine, il colombiano Javier Montoya della Trevigiani Phonix-Hemus 1896 si aggiudica la maglia arancione Suzuki del più combattivo di giornata.

LE PAROLE DEL LEADER

Così Elia Viviani, 29 anni, dopo la vittoria nella seconda tappa Lido di Jesolo-Maser: “Ho cominciato nel migliore dei modi la mia Adriatica Ionica Race. Con la squadra abbiamo deciso di fare la corsa da subito, perché quando abbiamo le maglie vogliamo difenderle. Il finale era movimentato: allora abbiamo chiesto ai compagni di chiudere sulla fuga. Quando sono partiti Conti e Canola, che era l’attacco più pericoloso, Terpstra è rimasto con me e mi ha riportato sotto. Nel finale Sbaragli è partito lungo, Consonni lo ha seguito e io sono uscito negli ultimi 100 metri. Può sembrare che sia stata una tappa tranquilla, invece è stata resa dura dal caldo e dal percorso esigente: nel finale pochi avevano le gambe per sprintare. Dedico la vittoria ai compagni che oggi sono caduti, Asgreen, Knox e Narvaez”. 

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