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Volley A3, il presidente di Motta di Livenza: "Il palazzetto, uno dei problemi più grandi"

La formazione è retrocessa dalla serie A2

“La stagione si può dire definitivamente terminata. Ho atteso solo oggi per dare le mie riflessioni sulla stagione per due diversi motivi: il primo quello sportivo, lasciar terminare il campionato di Serie A2. Personalmente ritengo di dover fare innanzitutto i complimenti a Vibo Valentia, in particolare alla famiglia Callipo e al direttore sportivo Ninni De Nicolò per l’ottimo risultato. Ma soprattutto un saluto particolare a Bergamo e al presidente Angelo Agnelli. Purtroppo il loro abbandono della Serie A è un duro colpo per tutto il movimento essendo stati per anni portatori di un grande progetto sicuramente da imitare. In parte mi sento legato alle sorti di Bergamo visto che uno dei motivi del loro abbandono è stata l’assenza di un palazzetto che la politica ha tolto senza dare soluzioni alternative. E questo mi collega al secondo motivo per il quale ho deciso di parlare solo oggi. Ieri si sono concluse le consultazioni amministrative anche a Motta e quindi posso tranquillamente parlare per conto della società senza che le mie parole vengano strumentalizzate. L’assenza di palazzetto è stata per noi un’esperienza assolutamente negativa: maggiori costi ad un certo punto diventati quasi insormontabili, difficoltà logistiche, oltre che distacco dalla nostra gente. Tutte cose che dovremo recuperare nella prossima stagione. In tutto questo l’aspetto che maggiormente mi ha preoccupato è stata la completa assenza delle istituzioni e del territorio. Le amministrazioni, anche se provenivano dalle stesse correnti politiche, hanno preferito il campanilismo al supporto di una realtà sportiva importante. Dispiace che, per alcune di queste, l’amministrazione di Motta sia stata invece subito disponibile ad aiutare nel momento del bisogno. Non tutti i paesi e non tutte le amministrazioni hanno lo stesso peso politico, purtroppo. Siamo stati costretti e stare fuori da Motta per ben due anni. Abbiamo dovuto trasferire tutto e ci siamo trovati nella situazione di fare gli erranti per la regione pur di trovare un posto dove poter giocare (ricordo che la prima di campionato l’abbiamo giocata a Padova)”. Un discorso lungo e diretto. Al termine del campionato di serie A2 prende parola Antonio Buso, il presidente di Motta di Livenza retrocessa dalla serie A2 alla serie A3. Quello del palazzetto è stato uno fra i problemi più grandi: “Ovviamente tutto questo ha avuto importanti ripercussioni sull’organizzazione, sui tempi e sulle finanze della società. Non abbiamo mai trovato una mano tesa a sostenerci, se non per un tornaconto. Territorio e politica sono rimaste in un silenzio che definisco, senza paure, imbarazzante.

Ma dopo tutto questo, uno spiraglio di sereno lo possiamo vedere: posso confermare che il prossimo anno Motta tornerà a giocare al PalaGrassato”. Palazzetto riaperto nei giorni scorsi: “Non nascondo che alcune perplessità rimangono sulla struttura anche dopo due anni di chiusura per ristrutturazione, ma il sindaco Righi, appena riconfermato e a cui vanno i miei auguri di buon lavoro per i prossimi cinque anni, mi ha già assicurato che tutte le problematiche verranno risolte in breve tempo. Dispiace, e questo è un commento del tutto personale e che allo stesso ho già riferito nei giorni scorsi, che la progettazione non abbia tenuto conto dell’importanza di interpellare le società che la struttura la vivono ogni giorno in modo da soddisfare ognuna le proprie necessità. Nel nostro caso in modo particolare ci vengono imposti (giustamente) anche degli obblighi d’immagine che dobbiamo (e soprattutto vogliamo) rispettare. Pertanto è fondamentale che venga ascoltata la nostra voce in queste fasi. Un progetto sportivo come il nostro, in una realtà piccola come Motta (senza nulla da togliere alle altre associazioni sportive, sia chiaro) ma in una categoria così importante e che può essere davvero vanto per il nostro territorio, funziona solo ed esclusivamente se c’è sinergia tra la società e le amministrazioni locali nel coinvolgere il tessuto imprenditoriale. Spero quindi vivamente che nei prossimi cinque anni questo possa realmente concretizzarsi. La nostra volontà di collaborazione c’è tutta. Spero, e credo, che la stessa ci sia anche da parte della politica”.

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