Gli inquirenti sono a caccia di elementi che possano verificare la tesi di Franco Battaggia, ad oggi ritenuto il responsabile del delitto, secondo cui la 31enne avrebbe avuto un altro appuntamento il giorno in cui invece, per i magistrati, sarebbe stata uccisa proprio a casa del "re del pesce"
Depositata ieri 15 gennaio la relazione conclusiva dell'esame autopsitico sulla giovane donna romena, uccisa verosimilmente nel pomeriggio del 18 maggio scorso. Dai tossicologici emerge che la Panfile avesse assunto un quantitativo rilevante di "polvere bianca" di cui sarebbe stata anche una assuntrice regolare
Svolta clamorosa nel caso dell'omicidio della giovane romena, ritrovata cadavere il 21 maggio scorso presso un'ansa del Piave. Dietro le sbarre è finita l'ex primula rossa della malavita veneta. Il fermo è avvenuto oggi, 16 gennaio, poco dopo l'ora di pranzo
Questa una delle piste seguite dagli inquirenti che indagano sulla morte della 31enne di origine romena. Intanto bisognerà attendere ancora prima che l'anatomopatologo veneziano Antonello Cirnelli consegni in Procura l'esito finale dell'esame post mortem sul cadavere
La relazione del Ris di Parma, che ha analizzato i campioni presenti nell'abitazione del 76enne, unico indagato per la morte della 31enne, ha evidenziato "impronte" del Dna della Panfile lasciate nella villetta di Arcade. Qualcuno avrebbe anche tentato di lavarle via
Sulle labbra della 31enne ritrovata morta il 21 maggio scorso su un'ansa del Piave sarebbe state trovate lesioni tipiche di una morte per asfissia. Intanto sono arrivati sul tavolo del pubblico ministero Valeria Peruzzo i risultati delle analisi del Ris di Parma. Forse a giorni la svolta sulla vicenda
Nei prossimi giorni sarà consagnata in Procura la relazione completa sull'autopsia condotto sul colpo della Panfile, la donna di 31 anni trovata morta il 21 maggio scorso su un'ansa del Piave. Secondo alcuni indiscrezioni gli investigatori, che hanno indagato a piede libero l'ex datore di lavoro Franco Battaggia, starebbero battendo nuovamente la pista del gesto estremo
La Procura di Treviso ha dato nei giorni scorsi il nulla osta alla sepoltura, avvenuta nel paese d'origine. Rimane il mistero sulle ultime ore di vita e su chi sia il responsabile dell'assassinio. Unico indagato, ancora a piede libero, è Franco Battaggia, il suo ex datore di lavoro
Il 76enne "re del pesce" è secondo gli inquirenti l'ultima persona ad aver visto la 31enne da viva ed è stato indagato, a piede libero, per omicidio volontario. Lui dice di averla accompagnata in centro ad Arcade perchè la donna doveva vedere qualcuno, ma anche il proprietario del negozio di bici davanti a cui sarebbe stata vista lo smentirebbe: «Non l'ho mai vista»
Oggi 19 giugno il 76enne, indagato a piede libero per l'omicidio di Anica Panfile, la 31enne trovata morta domenica 21 maggio sul Piave a Spresiano, è comparso di di fronte al pubblico ministero Valeria Peruzzo per un interrogatorio in cui avrebbe dovuto chiarire molti punti oscuri sulle ultime ore della donna. Ma l'uomo, assistito dai suoi due avvocati, Maria Palomba e Loretta Cassano, si è avvalso della facoltà di non rispondere
Vasile Lungu, il romeno di 35 anni che fino al 2018 era legato alla 31enne, con cui aveva anche tre figli, non era a conoscenza che a suo carico era in corso a Treviso un processo. Il procedimento, come il secondo che potrebbe scattare a seguito di una seconda denuncia presentata dalla donna, sarebbe comunque finito presto in prescrizione
Il giorno in cui è scomparsa la 31enne avrebbe dovuto vedersi con la persona che conosceva e che si presume l'abbia uccisa uccisa. L'omicidio non sarebbe stato premeditato ma sarebbe scaturito da una discussione. Il movente, secondo questa pista investigativa, potrebbe essere di natura economica
Luigino De Biasi, partner della 31enne ritrovate uccisa sul greto del Piave domenica 21 maggio, smentisce quanto Franco Battaggia avrebbe rivelato alla trasmissione televisiva "Quarto Grado". «Eravamo stretti con i soldi come succede in tante famiglie ma non abbiamo mai parlato della necessità di chiedere 10 mila euro in prestito»
Da V.L., romeno di 35 anni che era stato il compagno della donna trovata morta il 21 maggio scorso sul Piave a Spresiano, la 31enne avrebbe ricevuto telefonate e messaggi dal tono inequivocabile tanto da presentare due denunce, di cui una sfociata in un processo che è ancora in corso a Treviso
Dalle 5 e tre quarti di oggi, 31 maggio, i carabinieri del Nucleo Investigativo hanno scandagliato il fondale del Canale della Vittoria a Spresiano in cui si presume il corpo della 31enne romena sia stato gettato. Rinvenuti anche un pacchetto di sigarette e delle chiavi che sono all'esame degli inquirenti. Non è stato invece trovato il cellulare, dentro a cui si pensa ci siano tutti gli elementi per decifrare le sue ultime ore di vita
Questa mattina è stata ridotta la portata d'acqua del corso d'acqua artificiale a Spresiano dove si ritiene che il corpo della 31enne sia stato gettato. Domani 31 maggio inizieranno le operazioni dei carabinieri di Treviso
Oggi 29 maggio la donna ha visto il legale messo a disposizione dall'Associazione Penelope che si occupa delle persone scomparse. Intanto si indaga anche sull'eventuale presenza nella Marca dell'ex marito, un connazionale romeno da cui la giovane si era separata cinque anni fa e che sarebbe arrivato a Treviso per prendersi cura dei figli avuti dalla 31enne
Tutta la famiglia si è stretta intorno ai figli nella casa popolare di Via Ronchese, nel quartiere di Santa Bona, dove Anica si era trasferita quasi un anno e mezzo fa. «Era una giovane donna felice - dicono - viveva una esistenza serena ma soprattutto aveva quattro creature a cui non avrebbe mai fatto del male in questo modo»
Il cadavere di Anica Panfile è stato rinvenuto domenica 21 maggio su una ansa del fiume, sotto un viadotto a Spresiano. L'esame autoptico, che ha scartato l'ipotesi dell'annegamento, ha messo in luce invece alcuni colpi alla testa che sarebbero stati inferti con un corpo contudente
Macabro rinvenimento oggi, 21 maggio, in località Spresiano su una ansa del Piave. Si trattata del cadavere della donna 31enne, di origini romene ma residente a Treviso, scomparsa da casa dal primo pomeriggio di giovedì 18 maggio. La salma è a disposizione dell'autorità giudiziaria. Al momento si propende per un gesto estremo