Nel 2018 l'uomo avrebbe ottenuto un appartamento grazie alla regole discrezionali applicate dal Comune di Treviso. Intanto procede l'inchiesta della Procura di Treviso, che indaga per corruzione e abuso in atti d'ufficio
Il 37enne è accusato dell'omicidio volontario di Domenico Durdevic, avvenuto l'8 febbraio del 2021, di tre tentati omicidi. Alla base della discussione che ha portato alla tragedia le figlie della compagna di Branko
Lo ha deciso oggi, mercoledì 9 febbraio, il gup Marco Biagetti, dopo aver respinto le richieste e le eccezioni della difesa. Il 37enne è accusato di omicidio volontario e di tre tentati omicidi, tutti aggravati dalla premeditazione
L'8 febbraio scorso Branko Durdevic avrebbe sparato contro lo "zio" Domenico, ferendolo a morte. La Procura chiederà il rinvio a giudizio per omicidio volontario, aggravato dalla premeditazione
La Procura ha chiuso le indagini sui fatti, avvenuti l'8 febbraio del 2021, che costarono la vita al 52enne Domenico "Joco" Durdevic. Al nipote vengono contestati anche i tentati omicidi delle persone che erano con la vittima
Nuovo interrogatorio davanti al gip del 36enne che lunedì 8 febbraio ha ferito mortalmente lo zio "Joco". Gli vengono contestati l'omicidio volontario e il tentato omicidio di un cognato della vittima. Ma lui si difende: «Ero armato perché temevo per la mia vita, è stata una disgrazia»
Il 36enne, che lunedì scorso ha sparato allo "zio" Domenico Durdevic ferendolo gravemente alla testa, non risponde davanti al gip durante l'udienza di convalida
Il 36enne, accusato di aver sparato allo zio domenica scorsa in seguito a un litigio per questioni familiari, comparirà domani, giovedì 11 febbraio, di fronte al gip. Con lui gli avvocati Giacomo Michieli e Alessandra Nava
Branko Durdevic, 36 anni, conferma nel primo interrogatorio il motivo scatenante la lite che lo ha portato a sparare contro Domenico "Joco" Durdevic, ricoverato in gravissime condizioni all'ospedale di Treviso
Branko Durdevic, 36 anni, ha ferito quasi mortalmente Joco Durdevic, 52 anni, dopo una furibonda lite avvenuta lunedì pomeriggio a Borgo Capriolo. Il capoclan rom resta ricoverato in condizioni disperate