L'uomo, un 50enne difeso dall'avvocato Pierantonio Menapace, ha trovato un accordo con la Procura per una applicazione pena pari a 1 anno di reclusione. Insieme ad un complice connazionale avrebbe impiegato lavoratori occupati per 12 ore al giorno, sette giorni alla settimana senza né riposi né, in buona parte occupati in "nero"
Quindici anni di reclusione complessivi: questa la sentenza complessiva nei confronti di Knurran Dil, 32enne pakistano, il connazionale 31enne Junaid Arshad, la spagnola 32enne Soraya Casommurrio e Monica Corrò, 50enne trevigiana. Erano tutti accusati di intermediazione illecita e utlizzo illegale di lavoratori
Sul banco degli imputati ci sono i pakistani, Knurran Dil, 32enne, e Junaid Arshad, 31 anni, oltre a due donne, le loro fidanzate, Monica Corrò, 50enne trevigiana e la spagnola 32enne Soraya Casommurrio. Gli extracomunitari, tutti di nazionalità pakistana, venivano fatti lavorare nella lavorazione dei campi e potatura vigne della provincia di Treviso
Oggi, 27 aprile, si sono tenuti gli interrogatori di garanzia dei due cinesi, un 58enne e un 48enne, accusati di "caporalato" all'interno di un ditta di lavorazioni tessili di Villorba. Secondo le indagini avrebbero sfruttato manodopera stranieri, occupata per sette giorni alla settimana e senza avere diritto alla ferie
Gli agenti della Polizia di Stato di Treviso hanno scoperto una cinquantina di lavoratori stranieri, tutti regolari, occupati da due cittadini cinesi in condizioni disumane. L'operazione, scaturita nella giornata di ieri, 20 aprile, ha preso spunto dall'attività di controllo di un 58enne, conosciuto alle forze dell'ordine per reati di tipo fiscale e tributario
Presentati gli esiti del progetto "Treviso Net-Work – Servizi in rete per la legalità del lavoro". Nel rapporto sulle Agromafie citata la zona delle colline di Valdobbiadene. Angelo Sidoti: «Ci sono stati dei casi prontamente repressi, possono avvenire anche in altro zone della provincia»
Si tratta di due cittadini pakistani i cui nomi vennero fatti da Ali Usman, il connazionale 27enne ritenuto in prima battuta al vertice della "banda". Per entrambi la sentenza di primo grado (in abbreviato) è di due anni e due mesi di reclusione
Il presidente: «La tratta ai fini di sfruttamento lavorativo e sessuale sono i due principali asset qui in Veneto, insieme all'accattonaggio forzato ed allo spaccio di droga»
Si tratta di Dil Khurram, pakistano di 34 anni, il connazionale 33enne Junaid Arshad, la trevigiana Monica Corrò, di 51 anni, e la spagnola 34enne Sorayam Casarrubio. Avrebbero sfruttato il lavoro, per lo più in "nero", di almeno 10 cittadini immigrati dal Pakistan, alcuni dei quali minorenni
Il presidente Alessandro Pierobon: "Dove sono, oggi, le persone 'liberate' dalla schiavitù del caporalato ma non integrate in alcun percorso di inclusione? Come si mantengono?"
Sul banco degli imputati sono finiti due pakistani, Knurran Dil, 32enne, e Junaid Arshad, 31 anni, e due donne, le loro fidanzate, Monica Corrò, 50enne trevigiana e la spagnola 32enne Soraya Casommurrio
Al 27enne Ali Usman riconosciute le attenuanti generiche e per aver interrotto la catena del reclutamento facendo il nome dell'uomo che in effetti assoldava i lavoratori sfruttati
Si è difeso così il pakistano Ali Usman nel corso dell'udienza davanti al gup di Treviso. L'uomo è a processo con il rito abbreviato e deve difendersi dall'accusa di aver approfittato di lavoratori in condizioni di bisogno
«Questa situazione pone in condizioni di miseria e sfruttamento uomini, donne e a volte purtroppo anche minori che spesso già versano in situazioni di grave difficoltà»
La Cgil trevigiana plaude alle forze dell’ordine, Sara Pasqualin: «Il benessere del territorio passa per la legalità e per il rispetto dei diritti dei lavoratori»
Pieranna Zottarelli: «Grazie a carabinieri e pm che hanno condotto le indagini avviate anche grazie alle segnalazioni di amministrazione e cittadini. A Roncade non c'è spazio per chi delinque»
Colpiti dai provvedimenti due pachistani e le rispettive compagne, una cittadina italiana e una spagnola, di un’azienda del settore agricolo, con sede legale a Treviso, che reclutava cittadini stranieri da impiegare come manodopera per lavorare presso aziende del territorio
La Squadra Mobile della Questura di Forlì ha eseguito 4 ordinanze di custodia cautelare. Coinvolta anche la provincia di Treviso. I lavoratori costretti a dormire in un casale abbandonato
Dal carcere di Santa Bona, Alì Usman ha raccontato la sua versione della vicenda all'avvocato Alessandra Nava, sostenendo che non c'è stato nessuno sfruttamento da parte sua
Flai-Cgil dopo aver portato alla luce il fenomeno diffuso in provincia è stata duramente criticata dal presidente di Coldiretti, Giorgio Polegato a cui i sindacati hanno replicato
Indagine della Guardia di Finanza di Pordenone: scoperte 13 società fittizie, con sede a Sassari, che avrebbero fornito manodopera in maniera illecita a numerose aziende manifatturiere