Il consorzio napoletano che era già finito nella bufera l'anno scorso dopo l'arresto dell'ex presidente Roberto Galloro e di una ventina di collaboratori con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato, ha deciso di recedere dagli accordi che aveva con suoi committenti
In Procura a Treviso presentate nelle settimane scorse una ventina di denunce per opere contrattualizzate e mai partite commissionate al consorzio napoletano, che però ribatte in una nota: «Avviati rigorosi controlli al fine di accertare la correttezza sia dell'operato degli agenti sul territorio sia della documentazione fornita dai richiedenti»