Il giovane 19enne, di origine romena, è accusato di tre colpi, ai danni di due minorenni e un ragazzo maggiorenne, avvenuti a oderzo e Motta di Livenza tra agosto e ottobre del 2021
La vicenda è accaduta a Caerano. L'uomo, senza lavoro, avrebbe dei problemi di dipendenza. E' accusato anche di estorsione nei confronti di una nipote, costretta ad andare al bancomat e dargli 50 euro
L'episodio qualche giorno fa, i presunti responsabili sono ragazzi di una scuola professionale della Castellana. La vittima aveva messo in vendita on line venti sigarette elettroniche. Dopo l'aggressione subita da uno dei bulli, l'altro ha preteso 150 euro e una consolle. All'appuntamento si sono presentati anche i carabinieri
Si è concluso oggi 12 marzo il processo al veneziano Fabio Gianduzzo e al Rudi D'Altoé, di Roncade. Il primo è stato trovato colpevole e ha ricevuto 6 anni e 6 mesi di reclusione, assoluzione invece per il secondo. Vittime sarebbero state l'imprenditore Renato Celotto e il suo collaboratore Michele Gallà
A.T., un residente a Valdobbiadene, sarebbe il responsabile di una estorsione avvenuta nell'agosto del 2021 a Nervesa della Battaglia ai danni di un uomo che gli doveva la piccola somma di denaro per delle dosi di cocaina non pagate. Assolto invece un 28enne albanese di Caerano San Marco
Indagine della squadra mobile di Treviso su una vicenda che risale al dicembre 2020. Un operaio casertano, oggi 28enne, ha estorto alla ragazzina, conosciuta su Facebook, dei filmati di autoerotismo dopo un iniziale scambio di foto hard. L'uomo è stato condannato a 3 anni e ora è in carcere
Otto anni di reclusione: questa è stata la sentenza di primo grado a carico di un marocchino di 45 anni che avrebbe preteso somme di denaro da un 70enne di San Giacomo di Veglia
L'uomo, un cittadino marocchino di 45 anni, è accusato di aver usato minaccia per convincere un ex imprenditore agricolo di San Giacomo di Veglia a dargli a più riprese delle somme di denaro
Clamoroso esito del processo in abbreviato che vedeva sul banco degli imputati un casertano difeso dall'avvocato Fabio Crea. L'uomo, a fronte di una richiesta della Procura di 6 anni e sei mesi di reclusione è stato condannato a 4 mesi per le sole minacce ricevute dai proprietari del Carpe Diem
Sei anni e sei mesi è quanto ha chiesto venerdì 27 ottobre il pubblico ministero nel processo all'ex chef di un locale di via Noalese. L'uomo, che ha precedenti per associazione di stampo mafioso e tentato omicidio, è accusato anche di minacce e percosse
Il procedimento vede sul banco degli imputati 56enne della provincia di Venezia, e Rudi D'Altoè, un 45enne residente a Roncade, che avrebbero estorto denaro a Renato Celotto per un presunto debito di oltre 3 milioni di euro
L'uomo, di origine casertana e con precedenti per associazione di stampo mafioso e tentato omicidio, lavorava in un ristorante-pizzeria lungo la Noalese a Treviso. I carabinieri hanno eseguito nei giorni scorsi un'ordinanza di custodia cautelare in carcere
Nei confronti dell'uomo, trascinato in Tribunale da un 75enne di Refrontolo, la Procura aveva chiesto una pena di 5 anni e 4 mesi. Il gup sembra però aver creduto alla tesi difensiva del 29enne ambulante di Quero, in provincia di Belluno, secondo cui il denaro era quanto pattuito per rapporti "intimi"
L'uomo, un 29enne di origine marocchina ma residente a Quero, avrebbe preteso oltre 17 mila euro da un 75enne di Refrontolo. L'accusa ha chiesto nei suoi confronti 5 anni e 4 mesi di reclusione
A chiedere e ottenere una applicazione pena (1 anno e sei mesi) e stato il goriziano 42enne Edi Biasol mentre per il 56enne veneziano Fabio Gianduzzo e il 45enne Rudi D'Altoé, residente a Roncade, il processo inizierà il prossimo 23 maggio. I tre sono accusati di aver chiesto 3 milioni di euro all'imprenditore Renato Celotto e al suo collaboratore Michele Gallà
Fabio Gianduzzo, veneziano 56enne, Edi Biasol, goriziano di 52 anni e Rudi D'Altoè, un 45enne residente a Roncade, si presentaranno davanti al gup di Treviso il prossimo 22 aprile
Vittima della "sexy" estorsione, messa in atto da un uomo e una donna residenti in provincia di Napoli, sarebbe un 56enne di Paese. Dopo aver chiamato un numero trovato sulla rete internet sarebbe stato minacciato di rivelare il "vizetto" alla famiglia
O.S., un brindisino che fa l'operaio al Card di Conegliano, avrebbe inventato un sinistro con la macchina di 83enne e chiesto, come risarcimento, 400 euro. E' finito davanti al Tribunale accusato di estorsione
Il Gip del Tribunale di Venezia ha confermato il provvedimento a carico dei tre fermati lo scorso 19 gennaio dai carabinieri di Treviso per il sequestro di un loro connazionale a causa di un debito non pagato
Operazione del Nucleo Radiomobile dei Carabinieri di Treviso che nella serata di ieri, 19 gennaio, hanno messo le manette ai polsi di L.S, 34 anni, J.S, di 31 e il 38enne J.S., tutti cittadini kosovari
Ci sono voluti otto anni perchè cominciasse il procedimento a carico di un cittadino marocchino che, nell'arco di tre anni, avrebbe estorto il denaro ad un pensionato di Colbertaldo
Queste le conclusioni del pm nel procedimento che vede come imputati Antonio Velo e la figlia Loretta. Per Luca Bacchiega, autore materiale delle pressioni su Marco Rossini per la restituzione di 2 milioni di euro in fondi neri, sono stati invece invocati 3 anni e 4 mesi
Un casertano di 53 anni e un napoletano di 64 sarebbero gli autori di una estorsione compiuta nel 2017 ai danni di una donna coneglianese, costretta a versare la somma di denaro dentro ad una carta poste-pay
Il giovane era in fuga dal paese d'Oltralpe dove ha diverse pendenze penali. E' accusato di maltrattamenti, lesioni, furto ed estorsione ai danni dell'anziano che gli aveva dato un posto dove stare
Andrea Caenazzo e Antonio Bacchin, il primo di 51 anni e residente a Chirignago e il secondo di 50 anni, residente a Treviso, sono accusati di essersi appropriati di apparecchiatura dentistica e di aver preteso il denaro sotto minaccia nei confronti di due professionisti di Roncade