Il procedimento vede sul banco degli imputati 56enne della provincia di Venezia, e Rudi D'Altoè, un 45enne residente a Roncade, che avrebbero estorto denaro a Renato Celotto per un presunto debito di oltre 3 milioni di euro
L'uomo, di origine casertana e con precedenti per associazione di stampo mafioso e tentato omicidio, lavorava in un ristorante-pizzeria lungo la Noalese a Treviso. I carabinieri hanno eseguito nei giorni scorsi un'ordinanza di custodia cautelare in carcere
Nei confronti dell'uomo, trascinato in Tribunale da un 75enne di Refrontolo, la Procura aveva chiesto una pena di 5 anni e 4 mesi. Il gup sembra però aver creduto alla tesi difensiva del 29enne ambulante di Quero, in provincia di Belluno, secondo cui il denaro era quanto pattuito per rapporti "intimi"
L'uomo, un 29enne di origine marocchina ma residente a Quero, avrebbe preteso oltre 17 mila euro da un 75enne di Refrontolo. L'accusa ha chiesto nei suoi confronti 5 anni e 4 mesi di reclusione
A chiedere e ottenere una applicazione pena (1 anno e sei mesi) e stato il goriziano 42enne Edi Biasol mentre per il 56enne veneziano Fabio Gianduzzo e il 45enne Rudi D'Altoé, residente a Roncade, il processo inizierà il prossimo 23 maggio. I tre sono accusati di aver chiesto 3 milioni di euro all'imprenditore Renato Celotto e al suo collaboratore Michele Gallà
Fabio Gianduzzo, veneziano 56enne, Edi Biasol, goriziano di 52 anni e Rudi D'Altoè, un 45enne residente a Roncade, si presentaranno davanti al gup di Treviso il prossimo 22 aprile
Vittima della "sexy" estorsione, messa in atto da un uomo e una donna residenti in provincia di Napoli, sarebbe un 56enne di Paese. Dopo aver chiamato un numero trovato sulla rete internet sarebbe stato minacciato di rivelare il "vizetto" alla famiglia
O.S., un brindisino che fa l'operaio al Card di Conegliano, avrebbe inventato un sinistro con la macchina di 83enne e chiesto, come risarcimento, 400 euro. E' finito davanti al Tribunale accusato di estorsione
Il Gip del Tribunale di Venezia ha confermato il provvedimento a carico dei tre fermati lo scorso 19 gennaio dai carabinieri di Treviso per il sequestro di un loro connazionale a causa di un debito non pagato
Operazione del Nucleo Radiomobile dei Carabinieri di Treviso che nella serata di ieri, 19 gennaio, hanno messo le manette ai polsi di L.S, 34 anni, J.S, di 31 e il 38enne J.S., tutti cittadini kosovari
Ci sono voluti otto anni perchè cominciasse il procedimento a carico di un cittadino marocchino che, nell'arco di tre anni, avrebbe estorto il denaro ad un pensionato di Colbertaldo
Queste le conclusioni del pm nel procedimento che vede come imputati Antonio Velo e la figlia Loretta. Per Luca Bacchiega, autore materiale delle pressioni su Marco Rossini per la restituzione di 2 milioni di euro in fondi neri, sono stati invece invocati 3 anni e 4 mesi
Un casertano di 53 anni e un napoletano di 64 sarebbero gli autori di una estorsione compiuta nel 2017 ai danni di una donna coneglianese, costretta a versare la somma di denaro dentro ad una carta poste-pay
Il giovane era in fuga dal paese d'Oltralpe dove ha diverse pendenze penali. E' accusato di maltrattamenti, lesioni, furto ed estorsione ai danni dell'anziano che gli aveva dato un posto dove stare
Andrea Caenazzo e Antonio Bacchin, il primo di 51 anni e residente a Chirignago e il secondo di 50 anni, residente a Treviso, sono accusati di essersi appropriati di apparecchiatura dentistica e di aver preteso il denaro sotto minaccia nei confronti di due professionisti di Roncade
Oggi, venerdì 29 aprile, di fronte al gip Mascolo anche Rudi D'Altoè, ritenuto colui che avrebbe chiesto a Fabio Gianduzzo e Edi Biasol (che restano in carcere) di procedere ad un "recupero crediti" che avrebbe dato il via alla presunta estorsione ai danni del responsabile commerciale e dell'amministratore unico della Btime di Treviso, ha raccontato la sua verità. «Sono io che avanzavo soldi da Renato Celotto - ha detto - e queste sono le fatture insolute che lo dimostrano. Non so nulla di quello che accaduto dopo, sono stato tirato dentro a questa storia senza aver fatto niente».
Questa la difesa Fabio Gianduzzo, il veneziano 56enne che insieme a Edi Biasol, goriziano di 52 anni e Rudi D'Altoè, un 45enne residente a Roncade, si sarebbero rese responsabili di un colossale taglieggiamento, avvenuto a cavallo tra il 2020 e il 2021, ai danni della "Btime Italia srl". L'uomo, comparso oggi di fronte al gip Angelo Mascolo, ha risposto alle domande del giudice
L'obiettivo degli indagati era quello di sfruttare al massimo le potenzialità dell’intera filiera societaria per ricavare guadagni e poi avviarla al fallimento una volta svuotata del patrimonio
Nel processo Ruby-ter deposizione dell'ex coordinatore della sicurezza alla Villa di Arcore. Secondo l'uomo Giovanna Rigato,originaria di Orsago e che era una delle giovani ospiti che frequentava la villa del Cavaliere, avrebbe chiesto con insistenza il denaro
Nuovi arresti legati all'operazione "Camaleonte", relativa a episodi di usura ed estorsione con metodo mafioso attuati dal clan Bolognino fino al 2019. Quattro ordinanze di custodia cautelare tra Treviso e Vicenza
Dario Stepich, residente a Castelfranco, è accusato di estorsione aggravata e minacce nei confronti di un vicino di casa e della madre. Il procedimento a suo carico si svolge con il rito abbreviato
Il giovane era stato arrestato nel febbraio del 2021, accusato di essere un punto di riferimento per chi cercava stupefacente da acquistare ad Arcade, ma anche in tutti i comuni limitrofi con acquirenti che lo raggiungevano fin da Treviso
Per un 50enne di Spresiano quella che doveva essere un'avventura piccante si è trasformata in un incubo: è stato ripreso da degli sconosciuti mentre incontrava una ragazza minorenne. Gli hanno chiesto 2mila euro
Emesso nei confronti dell'uomo un'ordinanza del gip del tribunale di Treviso, Marco Biagetti, che prevede una misura cautelare personale (gli arresti domiciliari) per il reato di estorsione continuata nei confronti di quattro locali. Le indagini sono state condotte dai carabinieri della stazione di Zero Branco
L'uomo, che è residente a Pederobba, aveva svolto le proprie indagini identificando il guidatore di una furgoncino che lo aveva centrato nel 2015 a Cavaso del Tomba. Ma le frasi con cui aveva preteso il risarcimento dei danni gli sono costate il processo