Mara Canzian, delegata Oipa di Treviso e provincia: «Si tratta di un'area ri-naturalizzata dove nel tempo è cresciuto un bosco, un concentrato di biodiversità, dove hanno trovato riparo molte specie di uccelli, ricci, lepri, fagiani. Abbiamo visto gazze e merli a terra cercare probabilmente tra gli alberi tagliati i loro nidi»
A inizio dicembre partiranno i lavori per recuperare l'area di 96mila metri quadrati: oltre all'impianto da un Megawatt sarà realizzato un bosco di 25mila metri quadrati. L'acqua piovana sarà trattenuta da undici bacini di laminazione e depurata prima di essere rimessa in falda. Attraverso 15 pozzi sarà eseguito un monitoraggio costante del livello di inquinanti nell'acqua. Conte: «Il più grande intervento ambientale mai realizzato a Treviso»