Sabato 24 febbraio l'udienza di convalida del fermo per il 55enne di Preganziol, operaio metalmeccanico, accusato di maltrattamenti in famiglia e sequestro di persona ai danni della moglie 58enne. La difesa: «Nessun sequestro, le chiavi erano accessibili»
Domani 24 febbraio il 55enne che avrebbe tenuto segregata la moglie di 58 anni per tutta la notte di mercoledì comparirà davanti al gip di Treviso per l'udienza di convalida dell'arresto e l'interrogatorio di garanzia. L'uomo deve rispondere anche di maltrattamenti in famiglia
I commenti a caldo dei residente della zona di via Gorizia a Preganziol: «I carabinieri non lasciavano passare nessuno, chiuse tutte le vie di accesso. Episodi di questo genere stanno diventando sempre più frequenti»
Un litigio tra marito e moglie è degenerato in un sequestro di persona nella notte tra mercoledì 21 e giovedì 22 febbraio in via Gorizia a Preganziol. Verso le 7 di mattina la 58enne straniera è stata liberata dai carabinieri. Arrestato un 55enne italiano
Oggi 6 dicembre due 20enni (il terzo componente della "banda", un minorenne, sarà giudicato dal Tribunale di Minori) si sono presentati di fronte al gup Piera De Stefani che li ha ammessi al rito abbreviato. Accolte anche le loro istanze di partecipazione al percorso della cosidetta "giustizia riparativa"
Si va verso la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti della banda di "vendicatori", composta da due maggiorenni e un minorenne (per il quale è competente la procura minorile di Venezia) che si sarebbero resi responsabili di almeno sette episodi, tutti uguali, in cui avrebbero sequestrato uomini che sarebbero stati agganciati nelle chat gay. Ai due maggiori di 18 anni (un 20enne e un 18enne) vengono contestati i reati di rapina aggravata, sequestro di persona, indebito utilizzo di strumenti di pagamento e porto di oggetti atti ad offendere
I tre giovani arrestati lo scorso febbraio si erano resi responsabili di altre sette rapine da giugno 2022 al febbraio di quest'anno. Solo cinque di queste erano state denunciate. La posizione degli arrestati, tra cui un minorenne, si aggrava
Almeno altre due persone si sono recate dai carabinieri per raccontare di avere subito lo stesso trattamento riservato a un impiegato 50enne, sequestrato e seviziato dentro ad un casolare in costruzione il 18 febbraio scorso. Il movente che avrebbe spinto gli autori, due ragazzi maggiorenni e un minorenne, a compiere il gesto sarebbe stato quello di punire dei presunti pedofili
I fatti sarebbero accaduti nell'opitergino. L'uomo avrebbe scoperto i ripetuti tradimenti della compagna e l'avrebbe anche picchiata. Il figlio della donna replica alle accuse della madre: «Tutto falso, mio padre è innocente»
I giovani, per mettere in atto il loro piano diabolico, avrebbero trovato l'ispirazione in una serie tivù che tratta di argomenti del tutto simili alla dinamica che ha caratterizzato i fatti di cui sarebbero i responsabili
Il Gip del Tribunale di Venezia ha confermato il provvedimento a carico dei tre fermati lo scorso 19 gennaio dai carabinieri di Treviso per il sequestro di un loro connazionale a causa di un debito non pagato
Convalidato l'arresto di L.S., J.S e J.S, cittadini kosovari arrestati nella serata del 19 gennaio scorso. Hanno risposto alle domande del giudice durante l'interrogatorio di garanzia, alla cui conslusione è stato decisa la loro scarcerazione
Operazione del Nucleo Radiomobile dei Carabinieri di Treviso che nella serata di ieri, 19 gennaio, hanno messo le manette ai polsi di L.S, 34 anni, J.S, di 31 e il 38enne J.S., tutti cittadini kosovari
L'uomo, residente a Caerano San Marco, era imputato con la moglie dei reati di sequestro di persona, violenza privata e lesioni, questi ultimi finiti in prescrizione. Per lui è scattato il beneficio della sospensione condizionale della pena. La donna invece è stata prosciolta. I due giovani, al tempo dei fatti, accaduti nel 2012, avevano solo 13 anni
La vicenda, risalente al dicembre del 2017, è stata denunciata dalla donna, una 35enne di Vittorio Veneto. L'uomo l'avrebbe chiusa dentro casa, impedendole anche di uscire da una finestra. L'accusa aveva chiesto un pena di 6 mesi, che il giudice ha inasprito a 8 mesi
10 anni e 10 mesi complessivamente al 30enne M.M, che ha patteggiato 3 anni e 8 mesi, e al 31enne C.S. e il 33enne G.C., tutti originari della provincia di Lecce, condannati in abbreviato a 3 anni e 6 mesi ciascuno
Gli indagati, tutti originari della provincia di Lecce ma domiciliati a Riese Pio X, si sono resi protagonisti di un pomeriggio di follia determinata da dissidi su un appartamento