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Giovedì, 25 Aprile 2024
Salute

I bambini trevigiani? Mangiano più sano e fanno più sport

Più controlli sul cibo e sull’attività fisica fin dall’infanzia: questi i risultati raccolti dall'Osservatorio Sanità di UniSalute, che fanno ben sperare per il futuro

TREVISO Buone notizie per gli studenti delle scuole trevigiane: dai dati emersi nell’ultima ricerca di UniSalute, la compagnia del gruppo Unipol specializzata in assistenza sanitaria, sembra che i genitori delle nuove generazioni siano molto più attenti alla salute e all’alimentazione dei propri figli rispetto al passato.

Dalla ricerca emerge il fatto che stia entrando nelle case dei trevigiani il concetto che alimentazione e attività fisica sono fondamentali per la salute e il benessere psico-fisico delle persone, a partire dalle prime fasi dell’infanzia. Un’alimentazione equilibrata e la pratica di un’attività fisica regolare sono fattori protettivi importanti contro le malattie cardiovascolari, l’osteoporosi e l’obesità; in particolare poi una dieta sana, equilibrata e varia è il punto di partenza per il benessere ed il primo passo per prevenire alcune tra le malattie più diffuse tra i giovani, come ad esempio l’obesità. É giusto quindi trasmettere le corrette abitudini quotidiane fin da subito per prevenire le malattie e di conseguenza per migliorare la qualità della vita. E i trevigiani pare lo stiano facendo. Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Sanità di UniSalute, sul lato alimentazione ben il 68% dei trevigiani ha ammesso di far mangiare ai propri figli cose sane e leggere; il 27% degli intervistati vuole avere la situazione alimentare dei figli sotto controllo e decide di farli mangiare a casa a pranzo e a cena, mentre il 20% predilige il biologico e tanta frutta e verdura.

Sul piano sportivo, un cospicuo 56% fa fare attività fisica al proprio figlio tutti i giorni o, comunque, più di una volta a settimana, il 20% una volta a settimana e solo il 15% ha ammesso di farsi bastare quella che già fa a scuola. E, a proposito di scuola, i genitori intervistati a Treviso non si dichiarano pienamente soddisfatti dell’offerta formativa a livello di attività motoria: secondo quasi la metà (44%) occorrerebbe aumentare le ore di ginnastica per incentivare i bambini a svolgere più attività fisica, mentre l’11% non si dice soddisfatto ma ammette che a suo figlio va bene così. Gli sforzi che i genitori trevigiani stanno compiendo sui propri figli in campo salutistico sono confermati dal Sistema di Sorveglianza Okkio alla Salute, promosso dal Ministero della Salute/CCM (Centro per il Controllo e la prevenzione delle Malattie), coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, che ha rilevato nel 2017 una diminuzione del 13% in meno di dieci anni di bambini obesi e in sovrappeso nel nostro Paese. Nonostante la strada sia ancora molto lunga (rimaniamo comunque tra le prime nazioni nella classifica dei peggiori Paesi europei per obesità infantile) è certamente un segno molto positivo che si spera prosegua in questa direzione. “I genitori svolgono un ruolo fondamentale nello sviluppo psicofisico dei bambini e dei ragazzi”, commenta Fiammetta Fabris, amministratore delegato di UniSalute. “Loro devono far sì che l’alimentazione, il movimento ed il riposo diventino per i loro figli delle salutari e piacevoli abitudini. Educare ed informare alla prevenzione vuol dire sensibilizzare e suggerire come alcune scelte caratterizzano le nostre abitudini quotidiane. Il movimento non deve mancare nella vita quotidiana per i suoi riconosciuti benefici che recano all’ organismo, quindi è una componente che deve essere presente sin dall’infanzia e nelle diverse fasi di crescita, così come una corretta e sana alimentazione, che può prevenire numerose malattie che possono verificarsi nel corso degli anni”.

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