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Mercoledì, 24 Aprile 2024

Seconde generazioni, Anolf Cisl lancia la nuova sfida per l'integrazione

Ecco gli obiettivi dell’associazione di volontariato promossa dal sindacato e composta da cittadini stranieri...

Dalla gestione dell’emergenza migratoria allo sviluppo di buone pratiche per l’integrazione: la Cisl presenta la nuova Anolf Belluno Treviso, l’associazione di volontariato promossa dal sindacato e composta da cittadini stranieri avente come obiettivo la crescita della fratellanza tra i popoli nello spirito della Costituzione italiana. L’associazione si accinge ad affrontare il 2018 con numerose novità: l’estensione territoriale fino a Belluno, il rinnovo degli organi sociali, la nascita dei nuovi coordinamenti “Giovani 2G” e Donne, gli sportelli dedicati alle pratiche per la cittadinanza che diventeranno anche punti di ascolto della rete dell’Osservatorio regionale antidiscriminazioneavviato dalla Regione e da Veneto Lavoro. 

“Anolf è un’associazione storica - spiega il Segretario generale della Cisl Belluno Treviso Cinzia Bonan - che negli ultimi decenni ha avuto un ruolo da protagonista a Treviso nella gestione della prima ondata del fenomeno migratorio e che ha sempre avuto grandi capacità nel monitoraggio dei flussi migratori, basti pensare al Report annuale sulla presenza di cittadini stranieri nella Marca elaborato insieme a Caritas e Migrantes e giunto ormai alla quattordicesima edizione. Oggi l’associazione è a un punto si svolta: in due province nelle quali un cittadino straniero su cinque è minorenne, la Cisl accende i riflettori sui giovani di seconda generazione, ragazzi e ragazze nati e socializzati nei nostri paesi ma, per la legge, privi di cittadinanza italiana”. 

In provincia di Treviso i residenti stranieri sono oltre 90 mila, dei quali 20.600 minori (22% sul totale). Nel Bellunese i cittadini stranieri sono più di 12 mila, di cui 2.551 bambini e ragazzi fino ai 19 anni, pari al 21% del totale. Durante l’anno scolastico 2015/2016, nella Marca trevigiana gli alunni con cittadinanza non italiana sono stati 18.517 (il 13,6% del totale). Il 67,4% di questi giovani studenti è nato e cresciuto in Italia, ma non ha la cittadinanza italiana. “Possono essere classificati stranieri solo impropriamente - spiega Bonan - perché si tratta di ragazzi che non parlano neppure la lingua dei loro genitori e che stanno compiendo l’intero percorso di studi in Italia”.

È a loro che si rivolge il nuovo coordinamento Anolf Giovani 2G, costituito da giovani figli d'immigrati originari di varie etnie e continenti come Africa, Asia, Europa e America Latina. “E’ un coordinamento- spiegano la neo-presidente di Anolf Belluno Treviso Erin Suzuki e il vicepresidente Besnik Shukaj - rinnovato nel suo Consiglio con l’ingresso di molti giovani di Paesi diversi e già con esperienze di attivismo, che nasce con lo scopo di dare rappresentanza, partecipazione e aggregazione a questi giovani, affrontando problematiche urgenti che limitano i loro diritti, a partire dalla riforma della legge sulla cittadinanza, per contribuire a trasformare una società aperta verso le diversità in un mondo sempre più multietnico, multiculturale, dove l'Italia sia più consapevole e si riconosca in tutti i suoi figli, che molto contribuiscono alla ricchezza culturale del nostro Paese. Anolf Giovani 2G incontrerà le istituzioni comunali, provinciali, regionali per affrontare concretamente una politica d'integrazione seria nei confronti dei giovani di seconda generazione non escludendoli dai loro coetanei italiani”.

Alla conferenza stampa di presentazione sono intervenuti alcuni dei ragazzi del nuovo coordinamento: Shakibul Bhuixan, Helene Mendy, Sophia Hassani, Mairane Ndongo e Giorgio Carlet.  Alla nuova attività dedicata all’integrazione delle nuove generazioni, è stato affiancato il lavoro di potenziamento dell’attività degli sportelli Anolf operativi a Treviso, Conegliano, Oderzo e Montebelluna, che ogni mese accolgono una media di 60 cittadini stranieri per l’avvio delle pratiche per la richiesta di cittadinanza. Dal 18 gennaio lo sportello aprirà anche a Belluno. Gli sportelli Anolf inoltre dal 2018 faranno parte della rete dell’Osservatorio regionale antidiscriminazione avviato dalla Regione e da Veneto Lavoro. Anolf d’ora in poi sarà delegata a raccogliere segnalazioni, denunce e testimonianze relativi a casi di discriminazione razziale.

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