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Blitz di Django in riviera Santa Margherita, arriva la polizia

"No spaccio, no mafia, no razzismo" è il messaggio lanciato - e dipinto - questa mattina dal collettivo del centro sociale. Ecco le loro richieste...

"Mi auguro che chi di dovere persegua queste persone per imbrattamento - afferma il consigliere di maggioranza Davide Visentin - e che venga fatto loro pulire personalmente e subito. Questa azione forse è stata mossa dalla paura, perchè si sentono tirati in ballo dai recenti controlli, eseguiti dalla nostra Polizia Locale, volti appunto a contrastare spaccio e degrado".

"In questi giorni ho letto sui quotidiani locali - continua Visentin - appelli disperati, da parte di movimenti, associazioni o partiti più o meno reali o rappresentati in città, affinchè l'amministrazione Conte tenga in vita "la democratica esperienza della Caserma Piave". Anche ieri sera durante il Consiglio Comunale i consiglieri di minoranza si sono espressi a favore del centro sociale Django. Proprio su questo argomento mi sento in dovere di intervenire ancora una volta".

"La legalità passa per tante vie. - afferma il cosigliere comunale - Passa per un cespuglio tagliato, per una fioriera rimossa, per un Sindaco che va in strada, passa sopratutto per la cultura del rispetto. Cultura del rispetto che deve investire come un fiume in piena anche chi da ormai 5 anni agisce nell’illegalitá totale occupando un bene pubblico e rendendolo un centro nevralgico di illeciti di ogni tipo: somministrazione illegale di alcolici e cibo, apologia della droga, mancato rispetto delle norme di sicurezza, mancato rispetto dei diritti d’autore, delle disposizioni igienico sanitarie, della normativa fiscale, lavoro nero. Tutto abusivo, tutto illegittimo".

"Un affronto ai commercianti trevigiani che si scontrano ogni giorno con un mare di burocrazia - conclude Visentin - e di tante associazioni che aspettano, con infinita pazienza, il loro turno ed il loro posto. Da questo momento sará mio personale impegno chiedere a tutti gli enti preposti di intervenire per appurare lo stato di fatto della ex caserma Piave e agire di conseguenza. Perchè la strada intrapresa da questa amministrazione va in direzione opposta all'illegalità e così vogliamo proseguire. Anche le recenti condanne ricevute da esponenti di spicco del centro sociale devono far riflettere sul rapporto tra questi personaggi e la scorsa amministrazione e gli attuali consiglieri d'opposizione che continuano a difenderli. Queste condanne dimostrano finalmente, se ce n'era bisogno, a chi è in mano, anche se ancora per poco, la ex caserma Piave".

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