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Lavoratori dello spettacolo in piazza: «Il nostro mondo si è fermato»

Tecnici audio e video, attori, ballerini, musicisti e cantanti si sono dati appuntamento per chiedere alla Regione aiuti per integrare i loro redditi

Nella mattinata di giovedì il settore dei lavoratori dello spettacolo veneto si è dato appuntamento in piazza Borsa a Treviso per un flash mob. I professionisti di uno dei comparti che sta soffrendo maggiormente le conseguenze dell’emergenza sanitaria e le misure di contenimento del virus, hanno difatti voluto mandare un messaggio ai vertici della Regione chiedendo forme di integrazione al loro reddito, misure che facciano il paio a quelle messe in campo dal Governo centrale. Un appello che è principalmente giunto dalla voce di Nicola Atalmi, segretario veneto della Cgil che rappresenta la Slc.

Tecnici audio e video, attori, ballerini, musicisti e cantanti hanno dunque testimoniato alla comunità trevigiana e veneta la gravità della situazione che stanno vivendo ormai da tanti mesi. Il mondo dello spettacolo si è inftati fermato e con esso i redditi dei lavoratori che ne fanno parte, famiglie che oggi si trovano in grande difficoltà senza una reale prospettiva per il prossimo futuro. Saranno loro i protagonisti di un flash mob, animato e colorato, come solo questi performer sanno fare, al fine di mandare una richiesta concreta di aiuto. «Chiediamo a Zaia di costruire le condizioni affinché tutte queste persone non vengano abbandonati» ha dichiarato Atalmi.

L'attore Mirko Artusi: «Tutti sperimo che le cose per i lavoratori dello spettacolo possano cambiare. Stiamo già pensando ad un ritorno in scena grazie alla riapertura dei teatri, per un'attività culturale che coinvolga tutte le persone. Questo periodo storico ci mostra proprio la necessità di riflessioni culturali e di organizzare eventi che possano unirci tutti insieme».

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