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Incendio alla Coventya di Villorba, l'AD: «Innesco forse dettato da un cortocircuito»

Il rogo domenica mattina poco dopo le 8 in un magazzino interno all'azienda. Sul posto la polizia locale, i carabinieri, l'Arpav e i vigili del fuoco

«Il rogo si è sviluppato in una zona del magazzino di stoccaggio dove gli unici apparecchi elettronici presenti sono una stampante ed un computer che al momento dell’incendio ci risultano però non essere stati in servizio. Tutto però fa propendere per il fatto che le fiamme possano essersi scatenate proprio da lì per uno sfortunato cortocircuito, forse anche a causa di un fulmine. Di certo, un episodio di questo tipo ed in quel punto era assolutamente imprevedibile». A parlare è Claudio De Val, Managing Director della sede villorbese di Coventya, l'azienda di via Fratelli Rosselli di Fontane di Villorba vittima domenica mattina di un importante incendio interno.

«A prendere fuoco è stato principalmente il materiale plastico dei contenitori in cui si trovano stoccate diverse sostanze chimiche, materiali inorganici come polimeri e cere insomma – continua l’amministratore delegato, e responsabile della sicurezza, Claudio De Val - Parliamo dunque di sali alcalini (sodio silicato e sodio carbonato in primis), ma la preoccupazione, fin dall’inizio, è stata più per il bruciare del polietilene di cui sono fatti i contenitori e i sacchi presenti in magazzino. Nonostante i danni subiti dalla struttura, però, grazie all’operato dei vigili del fuoco abbiamo presto capito che il rischio ambientale era davvero minimo, sia per la cittadinanza che per le acque della zona. Inoltre, in ditta non è presente amianto e questo è stato sicuramente un aspetto di cui si è tenuto conto durante i controlli, come importante è stata la presenza delle vasche interrate di contenimento per la raccolta, in questo caso, dell’acqua di spegnimento probabilmente contaminata dalle sostanze chimiche in fiamme».

De Val è però rammaricato del fatto che il rogo sia scaturito in una giornata festiva come quella di domenica: «Fosse successo di lunedì, durante le ore di servizio, sarebbe stato sicuramente meglio visto che con i nostri 60 dipendenti avremmo potuto intervenire con tempestività per spegnere il rogo fin dall’innesco, evitando così anche tutti i danni che, come azienda, abbiamo inevitabilmente subito. Noi però il sabato e la domenica chiudiamo visto che siamo un impianto di solo stoccaggio e miscelazione, non quindi un apparato industriale a tutto tondo come le strutture che si possono magari trovare a Marghera (VE)». «In 35 anni di esistenza dell’impianto non era mai successo nulla di simile – conclude De Val – Però le fatalità, purtroppo, sono sempre dietro l’angolo. Di certo, ad alcuni mesi dalla pensione, non avrei mai immaginato di dover assistere ad un episodio così grave. E’ un momento triste per tutti, anche se il destino ha voluto che nessuno sia rimasto ferito. Domani ci rimboccheremo le maniche, bonificheremo l’area grazie ad una ditta esterna e poi ricominceremo come sempre il nostro lavoro».

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