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Sabato, 20 Aprile 2024

Ludopatie, Confcommercio: "Prevenzione e formazione dei commercianti"

Nuova iniziativa e nuovo impegno di Fipe e Confcommercio per favorire stili di vitA salutari

Dopo l’impegno per la lotta all’abuso di alcol da parte dei minori (basta ricordare le campagne “mamma beve bimbo beve” e “hai meno di 16 anni? Non chiedermi alcolici”), le tante iniziative sul food buono e sano che vedono le categorie dei baristi e dei panificatori sempre in prima linea ed in collaborazione con l’Azienda sanitaria (come il  “mangiar sano in pausa pranzo, la merenda sana per i bambini, il pane mezzo sale…) e sempre attenti alla salute dei consumatori, arriva ora la formazione ad hoc sulla prevenzione delle dipendenze da slot e gioco d’azzardo, anche questa volta realizzata con la collaborazione del Serd (AULSS 2), Fipe e Confcommercio che, per i futuri baristi frequentanti i corsi, prevede un modulo che consente di acquisire competenze specifiche sulle dipendenze.

Per diventare baristi e poter aprire un pubblico esercizio occorre frequentare un corso professionalizzante che prevede il superamento dell’esame finale. Durante il corso, gli aspiranti esercenti apprendono tutte le nozioni base sulla normativa fiscale, igienico- sanitaria e sulla somministrazione di alimenti e bevande. In un anno, dai centri di formazione di Confcommercio escono circa 160 baristi destinati ad aprire o rilevare altrettanti locali. Da ora in poi, impareranno anche a individuare i clienti a rischio e quelli con i sintomi da “dipendenza”, grazie alle lezioni in aula tenute dal personale medico competente.

“Questa iniziativa”- spiega la presidente di Fipe Dania Sartorato– “va ad aggiungersi all’impegno già  concretizzato con l’adesione di ConfCommercio al protocollo di intesa della Prefettura, firmato a settembre, che vede un patto tra tutti i soggetti per regolamentare i “punti di gioco”, contrastare il gioco illegale e tutelare le fasce deboli. Gli esercenti, negli ultimi anni, si sono dovuti trasformare in veri e propri “controllori” dei fenomeni sociali. Essendo dei “sensori” dei vari andamenti, a strettissimo contatto con il pubblico e coi giovani, si trovano sempre più spesso a svolgere ruoli di prevenzione e di controllo sociale che vanno al di là dell’aspetto strettamente imprenditoriale”. “Fare l’esercente oggi è molto impegnativo” – conclude Sartorato- ed a parte l’impatto degli adempimenti normativi ed igienico-sanitari – “ogni nostra giornata richiede una assunzione di responsabilità diretta rispetto ai comportamenti anomali che si vedono nel proprio locale e che dobbiamo in qualche modo arginare e gestire nel rispetto delle regole.”

“Siamo nell’epoca del paradosso e delle contraddizione”- afferma il presidente di Confcommercio Renato Salvadori-“ che sta chiedendo una grande riflessione anche al senso della rappresentanza. Stiamo, anche con questo progetto, contribuendo a costruendo un’etica collettiva all’interno della quale l’esercente , adeguatamente supportato dall’Associazione di categoria, svolge un ruolo attivo e proattivo rispetto ad un fenomeno come quello del gioco d’azzardo e del gratta e vinci, permesso e legiferato dallo Stato, che genera reddito per l’esercente e che, se non viene gestito adeguatamente, si trasforma in piaga sociale ed in danno per i giovani e le famiglie. In qualche modo svolgiamo un ruolo di supplenza sociale andando oltre gli interessi di cassa”.

I dati, illustrati dalla dottoressa Fiorin del Serd, parlano chiaro. Esistono quelli dell’utenza registrata presso i centri dell’azienda sanitaria, che vedono afflitta dalla dipendenza soprattutto la popolazione maschile non giovanissima, ma anche il sommerso, con tanti giovani e tante situazioni di disagio non intercettate dal servizio sanitario che dilagano mettendo in crisi coppie e famiglie. Per questo motivo e per attuare una prevenzione mirata, la figura dell’esercente “saggio” e formato può rivelarsi strategica e determinante. Sul tema molti soggetti stanno costruendo percorsi ed iniziative: Centro Servizi volontariato e Centro della Famiglia in primis, ma anche molti Sindaci e comuni attenti alla dislocazione delle sale gioco e alla regolamentazione degli orari di apertura.

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