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Da Monastier al Senegal: donata un'ambulanza all'ospedale di Saint Louis

Gli organizzatori: "Abbiamo già raccolto 1420 euro, mille dei quali donati da un ragazzo senegalese che abita a Milano. Ora chiediamo a tutti un piccolo sforzo per completare la somma di 3400 euro"

E’ partito martedì dal piazzale antistante il Presidio Ospedaliero “Giovanni XXIII” di Monastier il secondo carico di materiale medico sanitario, destinato all’ospedale Saint Louis in Senegal, da tempo in difficoltà nella cura dei pazienti a causa dell’esigua o malfunzionante strumentazione in possesso. All’interno del container anche l’ambulanza cercata da oltre un anno. Il primo a prodigarsi nell’iniziativa è stato il trevigiano Mouhamadou Moustapha Fall, coordinatore e responsabile dell’associazione Des Amis De Enfance De Sindone, che da un’esperienza personale si è attivato per supportare e migliorare le prestazioni dell’ospedale senegalese.

Meno di due anni fa Moustapha Fall aveva perso un amico, vittima di un incidente stradale. Non ce l’aveva fatta perché l’ospedale di Saint Louis non disponeva di un’ambulanza per il soccorso stradale. Così, la decisione da parte di Moustapha Fall, in Italia con la moglie e due figli dal 2001, di attivarsi per acquistarne una da inviare al suo Paese. Un gesto di solidarietà e altruismo il suo, che fin dall’inizio ha coinvolto le comunità senegalesi presenti in tutto il mondo e in particolare a Treviso dove abita, che in questi giorni ha visto la realizzazione del suo sogno con l’appoggio della famiglia di Gabriele Geretto, scesa in prima linea donando proprio quell’ambulanza che diventa ora, per molte persone senegalesi, una speranza di vita.

«Ho avuto modo di visitare l’Africa almeno una decina di volte» racconta l’AD Gabriele Geretto, «e mi sono reso conto di quante difficoltà opprimono quelle nazioni. Al di là della povertà storica, una costante in questi Paesi, sono soprattutto i bisogni sanitari a emergere. L’atto della mia famiglia vuole essere un piccolo aiuto a queste comunità, con la speranza che vengano risolti presto anche i grandi problemi».

Quello dell’ambulanza è, infatti, un mezzo indispensabile per l’attività ospedaliera. Lo rammenta il Dottor Ugo Coli, Direttore Sanitario del Presidio Ospedaliero Giovanni XXIII: «Su questo punto, il 118 è un servizio eccellente sia a livello nazionale sia internazionale, che interviene in casi di estrema necessità, come sono gli incidenti, per i quali può essere necessaria la chiamata di un’ambulanza. Inoltre, l’automezzo per il pronto soccorso deve essere attrezzato per fronteggiare situazioni di emergenza in attesa di portare il soggetto nel luogo più idoneo in cui verrà trattato». E se il primo carico di materiale sanitario, donato sempre dal “Giovanni XXIII” e dal centro per la salute “Blue Medical Group” di Godega di Sant'Urbano, aveva già toccato il suolo senegalese lo scorso 25 marzo, oggi è stata la volta della partenza del secondo. E’ stato affidato alla ditta DCS Fiorini di Marghera la quale, ancora una volta, ha messo a disposizione i propri mezzi di trasporto e, oltre ad un considerevole sconto, ha anticipato le spese di spedizione che il coordinatore di Des Amis De Enfance De Sindone spera di riuscire a saldare quanto prima attraverso una catena di solidarietà.

«Abbiamo già raccolto 1420 euro, 1000 dei quali donati da un ragazzo senegalese che abita a Milano e ha saputo dalla stampa della nostra prima spedizione. Chiediamo un piccolo sforzo: un contributo, anche di pochi euro, nel conto corrente dell’Associazione (IBAN IT80O3608105138221907221911), per completare la somma di 3400 euro e spedire l’ambulanza in Senegal» è l’appello di Mouhamadou Moustapha a tutti coloro volessero fare una donazione. «È un sogno che finalmente si sta per realizzare,» continua il coordinatore «per il quale non smetterò mai di ringraziare la famiglia Geretto, Luca Fiorini e tutti i trevigiani, cuori di generosità e fratellanza che hanno dato all’ospedale Saint Louis una nuova speranza di vita».

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