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Aggressioni e sicurezza in città, Conte: «Taser anche alla polizia locale»

«Dopo la sperimentazione partita da Padova, e poi su Venezia, questa sarebbe una iniziativa importante anche per il nostro capoluogo, per una maggior sicurezza di cittadini e agenti»

«Il taser in dotazione alla Polizia Locale sarebbe un’iniziativa importante. Per questo ringrazio il Sottosegretario Molteni, che si era già fatto portavoce delle esigenze dei territori, perché quando si parla di questa tematica vuol dire affrontare il rischio di aggressione che gli operatori delle forze dell’ordine devono fronteggiare ogni giorno». A dirlo è il sindaco di Treviso, Mario Conte, che poi aggiunge: «Bene la sperimentazione partita su Padova e in altre sei città italiane, ma speriamo che l’arrivo del taser possa essere qualcosa di ampliabile anche negli altri capoluoghi del Veneto in quanto si tratterebbe di un fondamentale strumento a tutela dei nostri agenti di polizia locale».

Il progetto

In 14 città metropolitane (tra cui Venezia) e nelle province di Caserta, Padova, Brindisi e Reggio Emilia dalla giornata di ieri si è iniziato ad utilizzare il tanto atteso taser. Un’importante iniziativa che dopo la fase di addestramento inizia a vedere la sua concretizzazione. Anche nelle altre città d’Italia la fase di training volge al termine.

«Un importante strumento che potrà fare la differenza sulle strade del nostro Paese - dice Stefano Paoloni, segretario del sindacato autonomo di polizia Sap - Uno strumento che il sindacato ha sempre definito di non violenza, poiché la sua prima caratteristica è quella di provocare la desistenza della persona violenta, che per legge dobbiamo fermare anche con l'uso della forza, prima di questo passaggio – continua – Un risultato che il sindacato autonomo di Polizia persegue da molti anni e che ha trovato grande riscontro, grazie all’ex ministro degli Interni Matteo Salvini e successivamente rilanciata e conclusa con l'attuale sottosegretario agli Interni Nicola Molteni. Questo mezzo che garantisce gli interventi di polizia, è una garanzia ulteriore anche per gli operatori, perché evita che vi sia colluttazione e garantisce anche la persona da fermare, perché è uno strumento non letale. A tal proposito i dati sono assolutamente straordinari. Durante la fase di sperimentazione abbiamo potuto verificare che su circa 15 interventi con l'uso del taser in ben 14 casi vi è mediamente desistenza. Auspichiamo che, al più presto, possano arrivare anche in tutte le altre città d'Italia».

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