Treviso-Ostiglia Ultimo Miglio: "Grande secco e grande incuria"
Hanno rinserrato tutte le foglie, captato anche l'ultima stilla di umidità notturna cercando di resistere strenuamente al Grande Secco che imperversa da mesi colpendole pesantemente e, purtroppo, mortalmente. Siamo lungo l'Ultimo Miglio dell'Ostiglia , quella "Strada del Respiro" che dona impagabile frescura in queste torride giornate ai suoi accaldati viandanti con quel Bosco Lineare che la cinge da ambo i lati che qui, in zona dogana a San Giuseppe, era stato ripristinato piantumando oltre un centinaio di essenze arbustive , carpini, roverelle, biancospini, che avevano ben attecchito ma che nulla han potuto poi contro l'ondata di siccità perdurante da mesi e, piange il cuore dirlo, contro una colpevole, demenziale incuria che ha lasciato tutti basiti. Mai, e sottolineo mai!, s'è vista un'autobotte passare ad irrigare le novelle piantumazioni magari in abbinata cogli sfalci che, dopo le reiterate segnalazioni, ora vengono effettuati con regolarità, allelluia!, col risultato della morte degli arbusti, uno dopo l'altro. Le foto sono drammaticamente eloquenti. A completare questo nefasto quadro affatto "green" s'aggiunge il rinsecchimento di una decina di frassini che componevano il bel colpo d'occhio del tratto che dal tunnel Po porta al Serenissima : desolazione su desolazione. Anche loro vittime incolpevoli del totale disinteresse di chi è chiamato, per contratto, a vigilare e, se del caso, provvedere. Mi sovvengono le immagini prese a Trier, l'antica città romana di Treviri sulle colline della Mosella che diede i natali all'imperatore Costantino e custodisce la tomba dell'apostolo Andrea: qui di buon mattino passano, secondo giornate prestabilite e secondo pure le necessità imposte dalle condizioni atmosferiche, delle piccole autobotti ad irrorare il verde cittadino che cresce così florido per la gioia di tutti, turisti in primis. Possibile che a Treviso un simile servizio non esista? Possibile che ci si affidi a Giove Pluvio sperando ci assista ? Possibile che nella nostra "città d'acque" meta sempre più frequentata da un turismo di qualità che la preferisce alla stracolma Venezia, l'acqua la si faccia mancare proprio quando e dove massimamente servirebbe? Intanto aspettando qualche segno dal cielo guardiamo impotenti questo deserto incipiente in cui campeggiano i "lasciti" degli EVI, gli Eco Vandali Insulsi, affatto frenati dalla calura di questa torrida estate : una montagnla di videocassette dai titoli simpaticamente espliciti: "Le calde notti delle vergini", "la spiaggia del desiderio", "Orgia bollente" e via di "termometro crescente". Vista la quantità di materiale abbandonato si potrebbe allestire una bella rassegna a tema ,all'aperto, proprio qua in zona, una sorta di drive in sotto le stelle...
Vittore Trabucco