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Asco Holding, nuovo cda: Serena si ritira, Panighel verso la presidenza

Centrodestra compatto nelle nomine del nuovo consiglio di amministrazione con Barattin, Rizzetto, Bonotto e Crea. Nell'assemblea a Pieve di Soligo il presidente Dalla Giustina si è ritrovato senza voti e Serena ha ritirato la sua candidatura

L'Assemblea degli azionisti di Asco Holding, riunitasi in data odierna sotto la presidenza di Giorgio Giuseppe Della Giustina, ha nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione per il prossimo triennio e approvato la proposta di distribuzione di un dividendo straordinario.

Il nuovo consiglio di amministrazione della società, che rimarrà in carica per tre esercizi, sarà composto da Graziano Panighel, Maurizio Bonotto, Fabio Crea, Loris Rizzetto, Luca Barattin. L’Assemblea degli azionisti ha infine deliberato la distribuzione di un dividendo straordinario per complessivi 18 milioni di euro. Nel corso dell’Assemblea, il Presidente uscente Giorgio Giuseppe Della Giustina ha informato i soci in merito all’esito favorevole della sentenza di secondo grado relativa all’importante causa che riguardava i soci della holding e i relativi diritti sociali di questi ultimi. La sentenza ha confermato  che i comuni possono legittimamente detenere le partecipazioni e continuare a esprimere il proprio diritto di voto come sempre fatto in passato. «Ringrazio i consiglieri uscenti per il proficuo lavoro svolto in questi anni e rivolgo i migliori auguri al neo eletto Consiglio di Amministrazione con l’auspicio che le iniziative portate a termine in questi anni, non ultima il favorevole esito annunciato oggi in Assemblea di una causa vitale ai fini della stessa sopravvivenza della società, rappresenteranno solide fondamenta per la crescita e la stabilità futura di Asco Holding» ha concluso Giorgio Giuseppe Della Giustina.

Il commento

Luigi Calesso di Coalizione Civica Treviso commenta così le nuove nomine: «A quanto pare, la partita del rinnovo del consiglio di amministrazione di Asco Holding è stata vinta, non senza qualche difficoltà, dalle segreterie provinciali di partito (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia) contro un “fronte” dei sindaci che sembra essersi progressivamente sgretolato. A me non pare una buona notizia. Avrebbero dovuto essere i sindaci dei comuni “azionisti” di Asco Holding a scegliere i componenti del consiglio d’amministrazione perché il loro ruolo di tutela degli interessi dei cittadini (compreso quello del valore e della redditività delle quote della società in questione) li mette nella condizione di potere e dovere scegliere le persone migliori per guidare la società. A differenza dell’onorevole Coin, infatti, non vedo perché una segreteria di partito dovrebbe offrire maggiori garanzie ai cittadini rispetto a quelle offerte dai sindaci dei comuni.

Sono totalmente d’accordo con lui sulle caratteristiche che devono avere gli amministratori di Asco Holding (e più in generale delle società a maggioranza o a partecipazione pubblica che le ha enumerate nei giorni scorsi attraverso i mezzi di informazione. Competenza che prevalga sull’appartenenza politica, capacità invece che relazioni personali e così via: sono talmente d’accordo che arrivo alla conclusione opposta a quella dell’on. Coin rispetto al nodo del “chi” deve nominare questi amministratori: per me devono essere i sindaci e non le segreterie di partito. Ricordo, tra l’altro, che molte segreterie (anche nel nostro territorio e anche leghiste) sono state protagoniste in anni recenti di spartizioni dei posti nei consigli di amministrazione che non avevano nulla a che vedere con i criteri espressi dall’onorevole Coin. Spero - conclude Calesso - che su questa posizione di rispetto del ruolo, politico e giuridico, dei sindaci ci siano anche le forze politiche del centrosinistra presenti nei consigli comunali della Marca: in un territorio abituato alla scientifica occupazione leghista dei luoghi di potere si tratterebbe di un segnale importante sia per gli elettori di parte progressista che per qualcuno degli astenuti, magari particolarmente sensibile all’argomento dell’estromissione delle segreterie di partito dai luoghi che non gli competono».

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