rotate-mobile
Attualità

Aumento delle rette nelle Rsa della Marca, il caso in Parlamento

Dopo la lettera inviata al Governo dai vertici dell'Ulss 2, i senatori di Sinistra Italiana hanno portato il caso in Parlamento. «Spese insostenibili per le famiglie, servono provvedimenti»

Gli aumenti delle rette delle case di riposo trevigiane arrivano in Parlamento grazie a una interrogazione presentata dai senatori Tino Magni e Aurora Floridia di Sinistra Italiana-Verdi.

Nell'interrogazione parlamentare al Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali presentata mercoledì 1º febbraio i due senatori ricordano il quadro di aumento dei prezzi del gas e dell’energia elettrica che si è sviluppato nell’ultimo anno e ne ricordano le conseguenze sul sistema delle case di riposo in provincia di Treviso, partendo dalla lettera inviata qualche settimana fa al governo dalla presidente della Conferenza dei sindaci Ulss 2 Paola Roma e dal direttore generale Francesco Benazzi. Si legge, infatti, nell’interrogazione: "nell'Ulss 2 il sistema dei servizi residenziali e semiresidenziali per anziani non autosufficienti (5.594 persone), persone con disabilità (1.850) e minori (423) è in difficoltà a causa del significativo aumento dei costi energetici, di ristorazione, lavanderia, pulizie e forniture in genere. In riferimento a questa situazione, la presidente Roma e il direttore generale Benazzi si sono rivolti con una lettera al Ministro in indirizzo per chiedere un intervento straordinario". L’interrogazione prosegue evidenziando le conseguenze economiche di questa situazione che ha già portato all’aumento delle rette: "Sono previsti aumenti pari ad almeno 11 milioni di euro, costi che risultano insostenibili, sia per le famiglie, sia per i Comuni che devono compartecipare alle rette; considerato che la situazione non è più socialmente sostenibile per i cittadini trevigiani, che si vedono aumentare le rette delle case di riposo. I rincari già decisi dai centri servizi per anziani del trevigiano arrivano anche a 150 euro al mese. Ovvero 1.800 euro all'anno in più rispetto al 2022. Gli aumenti vanno da uno a 5 euro al giorno". L'interrogazione si conclude con la richiesta al Ministro del Lavoro se: "sia a conoscenza della situazione e se abbia condotto ulteriori approfondimenti; se e come intenda assumere iniziative per fronteggiare tale situazione, che rischia di compromettere l'attuazione degli articoli 2 e 38 della Costituzione nell'Ulss 2 rispetto agli anziani non autosufficienti, alle persone con disabilità e ai minori".

«Ora attendiamo la risposta del Ministro per sapere se e come intende affrontare questa situazione che pesa sulle case di riposo del trevigiano, sugli utenti e sulle loro famiglie a livello economico in modo sempre meno sostenibile. Purtroppo, finora dobbiamo registrare che quella per i problemi delle famiglie e dei pensionati a basso reddito non è erto stata certo una delle maggiori preoccupazioni del governo delle destre. Segnalando questa situazione al proprio gruppo parlamentare il coordinamento provinciale di Treviso di Sinistra Italiana continua il proprio impegno a sostegno delle esigenze delle fasce sociali più deboli del nostro territorio, duramente provate dall’aumento delle bollette e dei prezzi che, come sempre, pesa maggiormente proprio su chi ha redditi più bassi e minori disponibilità economiche».

Il commento

Sulla questione è intervenuto in queste ore anche il portavoce di Coalizione Civica Treviso, Luigi Calesso: «Di fronte all'esplodere del caso dell’aumento delle rette delle case di riposo che coinvolge la nostra città insieme al resto della provincia non abbiamo ancora sentito la voce dell’amministrazione comunale, nonostante anche le case di riposo pubbliche cittadine (quelle gestite dall’Israa) siano state costrette a incrementare di 3 euro al giorno le tariffe. Nonostante le rette dell’Israa rimangano tra le meno elevate del nostro territorio è tutt’altro che da escludere che l’aumento comporti problemi economici per gli ospiti e le loro famiglie - scrive Calesso -. Penso che l’amministrazione cittadina dovrebbe farsi carico del problema prima di tutto con un'indagine sulla sostenibilità economica degli effetti dell’incremento tariffario sugli ospiti delle case di riposo Israa che “provengono” dal territorio comunale e sui loro familiari. Se questo lavoro di analisi, condotto in collaborazione con l’Israa oltre che con le persone ospitate e le loro famiglie, evidenzierà problemi economici nella capacità di far fronte alle nuove tariffe, soprattutto se questa casistica sarà diffusa, ritengo necessario che l’amministrazione cittadina valuti azioni concrete a sostegno di chi è in maggiore difficoltà. Va, inoltre, preso in considerazione il problema delle liste d’attesa per l’Israa che arrivano ormai al centinaio di richieste ancora inevase per mancanza di posti.

Mi pare che ci siano tutti gli elementi perché lo stesso Consiglio Comunale affronti la questione e perché in città si apra un confronto tra tutti coloro che operano nel settore anche sui nuovi modelli dell’assistenza agli anziani che, prima ancora dell’inserimento in casa di riposo, devono basarsi a mio avviso su un servizio di assistenza (preparazione pasti, lavanderia…) e cura (somministrazione di farmaci, controlli sanitari di routine…) svolti dove l’anziano risiede con il duplice vantaggio per la persona di non dover lasciare un alloggio che le è familiare e per le case di riposo di non dover impegnare posti letto per persone parzialmente autosufficienti. Un’ultima valutazione - conclude Calesso - andrebbe fatta anche sul nuovo sistema regionale delle “impegnative” che, a differenza di quanto accadeva fino al 31 dicembre dello scorso anno, non prevede più due diverse liste sulla base del livello di gravità della salute e l’inserimento in casa di riposo dei primi in lista sia dell’una che dell’altra categoria. Dal primo gennaio la Regione Veneto prevede un’unica graduatoria in cima alla quale, ovviamente, ci sono le persone la cui salute è maggiormente compromessa. Per le case di riposo significa accogliere un numero maggiore di persone, ad esempio, con problematiche di demenza: non tutte le strutture sono adeguate per questo aumento di ospiti con gravi problemi di salute e, quindi, anche per questo motivo c’è bisogno di sostegno, anche da parte delle amministrazioni comunali.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Aumento delle rette nelle Rsa della Marca, il caso in Parlamento

TrevisoToday è in caricamento