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Martedì, 30 Aprile 2024
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Next Generation EU, Auser Treviso scrive ai sindaci

L'associazione di volontariato e di promozione sociale, impegnata nel favorire l'invecchiamento attivo degli anziani, propone una serie di iniziative per uscire dalla pandemia

«Siamo di fronte alla più complicata situazione sociale mai vissuta dal nostro Paese, che si somma a ritardi storici nell'analisi della società: della sua evoluzione, dei suoi bisogni, dell’aiuto, dell’integrazione e dell’intergenerazionalità».

Per queste ragioni Auser Treviso, associazione composta da 65 circoli, 20 università popolari e una platea di circa 9mila iscritti, ha deciso di proporsi come promotore di nuove strategie, chiedendo a tutti i sindaci della Marca di mettersi a disposizione di questa nuova strategia. Umberto Tronchin, presidente provinciale di Auser Treviso propone:

  • Un piano per le famiglie, che vada oltre l'assegno unico, che definisca nei contratti di lavoro e nelle politiche del Governo azioni dove la maternità e la paternità siano valorizzate e non percepite come momenti di disagio per le attività produttive: il sistema fiscale garantisca le risorse.
  • Agevolare la possibilità di vita autonoma per i giovani, ostacolata da precarietà del lavoro, affitti troppo alti, stipendi troppo bassi. Lo Stato diventi il garante di queste necessità individuando le forme più idonee alla realizzazione delle aspettative legittime che la Costituzione prevede.
  • Dare realizzazione alla legge sul "Dopo di noi" affrontando il grande tema della disabilità.
  • Superare la condizione di isolamento degli anziani che spesso vivono in solitudine, privi di una vita sociale, in case inadatte alle loro condizioni e per le quali molto spesso la soluzione sono le Rsa.
  • E’ indispensabile dare risposte e possibilità concrete alle donne che fuggono dalla violenza, ritrovano e spazi di integrazione e nuove occasioni di vita.
  • E’ necessario, anche in provincia di Treviso, che le istituzioni, gli enti, i sindaci, il mondo del volontariato trovino una sintonia attorno a un progetto nuovo.
  • Dobbiamo diventare tutti volontari, in una sorta di servizio civile multigenerazionale, mettersi a disposizione dei bisogni collettivi con politiche di aiuto tra le generazioni.
  • Favorire la realizzazione di sistemi abitativi che garantiscono integrazione, bassi costi, autonomia, convivialità, aiuto e mutualità. Questa idea, anche in provincia di Treviso, potrebbe essere declinata nella realizzazione di appartamenti di 50 metri quadri, privi di barriere architettoniche, con spazi comuni per garantire la convivialità, collocati nelle città e nei centri urbani in modo da garantire la vita sociale (bar, caffe, giornale, piccole spese). Per i giovani, in cambio di piccoli aiuti alle persone anziane, vanno garantiti affitti compatibili con le loro risorse

«Tutto questo si può fare, all’interno di un nuovo patto sociale tra istituzioni, cittadini e volontariato che metta al centro dei progetti le persone e i bisogni. Costruiamo un orologio che si metta in sintonia con la società post-pandemia e ridefinisca un nuovo modello di convivenza sociale. Il Next Generation Eu sia anche questo» conclude il presidente Tronchin.

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