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Blocco dei cantieri e scadenze: «Le regole del Pnrr vanno cambiate»

Firmato venerdì 15 aprile, nella sede della Provincia, il documento proposto da Upi Veneto insieme alle associazioni di categoria e ai sindacati. Sarà inviato al Governo. Marcon: «Richiesta trasversale»

È stato firmato venerdì 15 aprile il documento unitario e condiviso con le proposte per evitare il blocco dei cantieri, in particolare quelli finanziati dal Pnrr, a causa dei rincari di energia, materie prime e per i ritardi negli approvvigionamenti, legati alla guerra in Ucraina. La firma è avvenuta nella sede della Provincia di Treviso, al Sant'Artemio.

Il documento

L'incontro ha riunito le province del Veneto e la città metropolitana di Venezia, coinvolgendo Regione, Anci, Unioncamere, Uncem Veneto, le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali a livello regionale. Nelle ultime due settimane erano state raccolte le richieste di integrazione e le osservazioni da parte dei soggetti partecipanti. Le principali proposte d'intervento riguardano la revisione del Pnrr, in particolare la copertura economica della quota di rialzo dei costi, l'introduzione di un sistema per individuare, da un lato, materiali con adeguamenti automatici e trimestrali sui costi, dall'altro, prezzi calmierati per tutti i materiali o semilavorati per i quali non c'è un reale aumento dei costi di produzione, ma un incremento frutto di speculazioni; la valutazione di contratti pubblici di servizi e l'individuazione di un sistema di riferimento per la revisione dei prezzi nel settore; l'integrazione del fondo assegnato agli enti locali dall'art. 27 del D.L. 17/2022. Oltre a questi punti, il documento definisce anche altri interventi a carattere urgente, tra cui la possibilità di utilizzare le “economie di gara” anche per l'edilizia scolastica, la riduzione dell'Iva e procedure più rapide per quanto riguarda modifiche e varianti dei contratti pubblici.

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I commenti

«Una richiesta trasversale di tutto il territorio: istituzioni, categorie, sindacati che mandiamo al Governo, una richiesta che parte dalle Province del Veneto e condivisa con gli altri stakeholder affinchè si metta mano al Pnrr che da opportunità rischia di trasformarsi in un boomerang - commenta Stefano Marcon, presidente dell’Upi Veneto e della Provincia di Treviso - Ci siamo riuniti la prima volta 15 giorni fa e già tocchiamo con mano alcune conseguenze della crisi internazionale. Ecco perché ringrazio davvero tutte le istituzioni che hanno firmato il documento, segno che il territorio unito può fare tanto, specie se si rema tutti nella stessa direzione».

Silvana Fanelli e Paolo Righetti, della segreteria Cgil Veneto, aggiungono: «Abbiamo sottoscritto con convinzione il documento sul Pnrr proposto dall'Upi Veneto e condiviso con gli altri livelli istituzionali e con le parti sociali. Condividiamo fino in fondo l'allarme lanciato: l'aumento dei costi energetici e dei prezzi delle materie prime, insieme alle difficoltà di approvvigionamento, potrebbe bloccare la realizzazione delle opere e degli interventi previsti, con conseguenti ricadute negative sul piano occupazionale. Il rischio è duplice, che quanto è già in cantiere si fermi perché gli Enti locali, senza copertura legislativa e finanziaria da parte del Governo, non possono approvare le varianti sui costi richieste dalle imprese (questo vale soprattutto per l'edilizia scolastica, la prima a partire e quindi sulla base dei prezzi di un anno fa), e che i prossimi bandi - se non adeguati - vadano deserti. C'è un pericolo ancora più grave: lo snaturamento dello spirito del Pnrr, che invece noi riteniamo vada confermato, non rinunciando a nessuna delle sue missioni, in particolare quelle cha riguardano la conversione ecologica del nostro sistema produttivo, la transizione digitale, la ricostruzione di un welfare all'altezza dei tempi difficili che stiamo vivendo. Come sindacati, abbiamo insistito soprattutto su due punti, ovviamente nell'interesse delle lavoratrici e dei lavoratori: l'applicazione dei contratti nazionali di categoria, e - nella catena degli appalti e dei sub appalti - le garanzie sulla salute e sulla sicurezza e il rispetto della legalità. È bene che il confronto che si è sviluppato su questo protocollo non rimanga un episodio isolato, ma diventi una costante per tutta la durata del Piano nazionale di ripresa e resilienza e della sua applicazione nella nostra regione. Occorre il massimo di collaborazione tra le istituzioni e con le forze sociali, per valorizzare tutte le potenzialità che le risorse europee possono produrre sul nostro territorio, evitando di perdere un'opportunità per molti versi irripetibile».

«La discussione di questo documento, allargata anche alle associazioni di categoria - aggiunge il direttore regionale di Casartigiani Veneto, Salvatore D’Aliberti - rappresenta un positivo esempio di concertazione, che testimonia il dialogo aperto tra il mondo produttivo e le istituzioni locali. Confidiamo che il Governo prenda seriamente in considerazione i contenuti delle proposte che arrivano dalla nostra regione e soprattutto che i politici del Veneto portino a Roma le posizioni di questo fronte ampio e compatto: i nostri parlamentari si impegnino per concretizzare le nostre richieste. La situazione - ricorda D’Aliberti - sta diventando sempre più grave di giorno in giorno: l’attuale congiuntura sta mettendo a rischio tutti i fondamentali della nostra economia, colpendo in modo particolare le piccole e medie imprese. In più - aggiunge - l'Eldorado del Pnrr, che ha alimentato la fiducia dei mercati e delle imprese negli ultimi mesi, rischia di svanire sotto il peso di una crisi ancor più grave di quella creata dalla pandemia, e forse anche dal credit crunch di oltre una decina di anni fa. Per il Veneto, poi, ci sono anche da considerare gli investimenti delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026, bisogna trovare rapidamente i correttivi». A spaventare sono soprattutto l’inflazione e la carenza di materie prime: l’indice dei prezzi al consumo secondo l’Istat è aumentato del 6,7% su base annua e negli ultimi mesi ha continuato a crescere. Il Veneto e la provincia di Treviso su questo fronte detengono un preoccupante record e stanno pagando l’impennata dei costi più di altri. «I piccoli e medi imprenditori - conclude D’Aliberti - vivono ogni giorno questa crisi: i magazzini sono vuoti, le commesse vengono dilazionate nel tempo, i preventivi devono essere rivisti al rialzo per non lavorare sottocosto. Il governo e le forze politiche devono prendere atto di questa tempesta perfetta, smettere di litigare su pretestuose battaglie di bandiera, e mettere in campo decisioni sostanziali e coraggiose».

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I firmatari

Assieme a Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso, sono intervenuti Graziano Azzalin per la Provincia di Rovigo, Oscar Bernardi di Confartigianato Imprese Veneto, Cinzia Bonan per la Cisl Veneto, l’assessore Francesco Calzavara per la Regione del Veneto, Paola Carron per Ance Treviso, Mario Conte per Anci Veneto, Salvatore D’Aliberti per Casartigiani Veneto, Franco De Bon per la Provincia di Belluno, Sergio fazi per la Provincia di Verona, Gianluca Fraioli per la Uil Veneto, Maria Cristina Franco per la Provincia di Vicenza, Paolo Ghiotti per Ance Veneto, Mattia Panazzolo per Cna Treviso, Silvana Fanelli e Paolo Righetti per Cgil Veneto, Silvia Sardena per Confapi Veneto, Dania Sartorato per Confcommercio Provincia di Treviso, Marco Valter per Confesercenti Treviso e Angela Fioretta per la Provincia di Verona.

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