rotate-mobile
Attualità Villorba

Ricordi e commozione a Casa Marani per il film “I Bambini della Grande Guerra”

Alcuni degli anziani ospiti (centenari) hanno partecipato con le loro testimonianze alla proiezione della pellicola presentata alla Mostra del Cinema di Venezia

Applausi scroscianti, commozione e tante strette di mano per la proiezione pubblica, a Casa Marani, del film “I bambini della Grande Guerra”, alla presenza del regista Alessandro Bettero. Un film che non ha una voce narrante, come spesso accade per i documentari, ma si sostiene – e molto bene – con le testimonianze dei tanti bambini di allora. Alcuni di questi il regista li ha trovati proprio nella struttura di Villorba ed è rimasto addolorato nell’apprendere che qualcuno di loro, come la signora Flora, non c’è più. “Lavoro a questo film da qualche anno – ha dichiarato - e ormai li conoscevo bene, per aver trascorso del tempo insieme a loro durante le riprese e poi in tutta la minuziosa opera di montaggio”. Lo ha detto incontrando i parenti degli anziani protagonisti del film, che hanno voluto dimostrargli la loro gratitudine per questo lavoro impagabile che raccoglie la memoria storica di chi c’era o che di riflesso ha vissuto il primo conflitto mondiale. Una fetta importante di storia documentata anche con preziose immagini dell’epoca. Non sono molte per la verità e realizzate perlopiù da Americani, Francesi e Inglesi.

Ed è pregevole, dunque, anche il lavoro di ricerca sulle immagini che supportano i tanti ricordi. C’è chi ha conosciuto un Hemingway ferito, chi non riconosceva più il proprio papà, partito con i baffi e tornato senza, chi ricorda di aver visto volare il dirigibile Zeppelin. In tanti hanno patito la fame e le deportazioni. Perché non tutti sanno che moltissime famiglie furono costrette a lasciare le loro abitazioni occupate. “Le donne – ricorda un’anziana – piangevano dando un ultimo sguardo alle loro mucche che avevano bisogno di essere munte”. Piccoli particolari che danno l’idea di cosa potesse essere la Grande Guerra anche lontano dal fronte. “Cercare i testimoni, seguendo la linea del fronte dall’Alto Isonzo fino all’Adige, è stata un’impresa titanica – ha raccontato il regista – così come accertare i racconti perché il film diventasse realmente un pezzo di storia. “Un paese che non ha memoria non ha futuro – ha dichiarato Bettero – per questo ho cercato di mettere insieme dei tasselli che rischiavano di andar perduti per sempre. E’ stata una generazione straordinaria, che ha affrontato prove che per noi sarebbero insopportabili, che ha vissuto con capacità e coraggio e ci insegna che il dialogo probabilmente è la soluzione migliore per evitare ogni conflitto. Loro la guerra ce l’avevano in casa, mentre i padri e gli zii erano al fronte.

In molti non sono più tornati – conclude - ma è un vuoto che si riempie di speranza e di coraggio. Una lezione di vita per cui sono personalmente grato”. “La partecipazione alla proiezione è stata una bellissima opportunità offertaci dal regista – commenta Casa Marani - un’occasione per apprezzare il grande lavoro di approfondimento e valorizzazione delle testimonianze e memorie dei tanti Bambini della Grande Guerra. Un pezzo di storia che ora appartiene alla collettività”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ricordi e commozione a Casa Marani per il film “I Bambini della Grande Guerra”

TrevisoToday è in caricamento