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Casa di comunità a Dosson, posata la prima pietra

Ne nasceranno 17 in tutto il territorio dell'Ulss 2 e 99 in tutta la Regione. Alla cerimonia anche l'assessora Manuela Lanzarin: «Sono nuovi luoghi di medicina di prossimità, vicini al cittadino con servizi sanitari utilissimi ma anche con il settore sociale»

Dosson di Casier entro il 2025 ospiterà una delle Case di Comunità programmate dalla Regione Veneto per creare una nuova tipologia di struttura sanitaria territoriale che rafforzi da un lato il rapporto tra Ospedale e Territorio e dall’altro l’offerta di servizi sanitari e sociali alla popolazione dell’area nella quale nasce.

La prima pietra dell’opera, dal costo complessivo di 2 milioni 720 mila euro, parte finanziati con i fondi della Misura 6 del PNRR e parte dalla Regione, è stata posata dall’Assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin, su delega del Presidente Zaia, alla presenza, tra gli altri, dell’Assessore regionale Federico Caner, del Sindaco di Casier Renzo Carraretto, della Presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale Sonia Brescacin, del Direttore Generale dell’Ulss 2 Marca Trevigiana Francesco Benazzi, di alcuni Sindaci dell’area.

La struttura nascerà dalla ristrutturazione dell’ex scuola elementare su una superficie di 1.510 metri quadri, che ospiteranno un’area accoglienza, diagnostica e prelievi con sale d’attesa, 2 punti prelievo, una sala polivalente, un ambulatorio di radiologia, 2 ambulatori generali con infermiere di famiglia, un’area funzionale di Medicina di Gruppo Integrata con 5 ambulatori, spogliatoi e servizi igienici. Ci saranno anche ben 6 ambulatori per le visite specialistiche.

Il progetto-4

«Come Regione – ha detto Lanzarin – stiamo puntando molto su questa nuova tipologia assistenziale, tanto che i lavori per Case di Comunità come questa stanno partendo in varie aree e che, alla fine, la sola Ulss 2 Marca Trevigiana ne potrà contare 17, mentre 99 saranno quelle realizzate in tutto il Veneto entro il 2026, scadenza fissata dalle tempistiche indicate dalle regole di PNRR. In tutto il Veneto saranno investiti 241 milioni 482 mila euro. Nella sola Ulss 2, 41 milioni 831 mila 400 euro. Hanno un grande significato – ha aggiunto Lanzarin – perché sono nuovi luoghi di medicina di prossimità, vicini al cittadino con servizi sanitari utilissimi ma anche con il settore sociale, per il quale stiamo lavorando con profitto a una rete con i Comuni. Territorio, Regione e Ullss hanno davvero aperto un dialogo costruttivo, anche nell’ottica per la quale queste realizzazioni, andando a interessare edifici già esistenti e magari inutilizzati, contribuiscono alla rigenerazione del territorio urbano».

«Strutture e macchinari – ha concluso l’Assessore – sono fondamentali ma, anche in questo caso, la differenza la fa il fattore umano. Tutti sappiamo come la carenza di personale sia un problema diffuso in tutta Italia, ma in Veneto stiamo mettendo a terra tutta una serie di iniziative che consentono di guardare con un po’ di fiducia al futuro. Ad esempio, i corsi per creare nuovi Medici di Medicina Generale stanno ottenendo numerose adesioni, ben oltre le previsioni».

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