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Giardino del castello di Conegliano, presentato il progetto di recupero

Il Centro Coneglianese di Storia e Archeologia ha esposto alcune idee per il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche

Il Centro Coneglianese di Storia e Archeologia (CCSA) ha presentato l’1 febbraio al commissario Antonello Roccoberton e ai dirigenti competenti una proposta per il recupero del Giardino inferiore del castello di Conegliano, correlato alla creazione di un nuovo percorso fruibile anche a persone con limitate capacità motorie, in conformità alla legge 13/1989. Da molti anni il giardino inferiore, interdetto al pubblico e accessibile solo dal Museo, è in completo stato di abbandono e ha subìto diversi interventi che lo hanno snaturato rispetto alla sua originaria fisionomia di “Giardino all’Italiana”. Inoltre l’avere permesso la crescita di alberi addossati alla torre ne sta compromettendo la cortina muraria, in particolare nell’angolo di sud-est, dove rami e radici hanno creato già numerose crepe.

Alla luce di questa situazione, il CCSA, attraverso le competenze dei suoi soci, nello specifico grazie al progetto realizzato dell’architetto Lorenzo Del Missier con la consulenza dell’architetto Michele Potocnik, ha proposto un piano di recupero e valorizzazione del Giardino, con la creazione di un percorso che con un ingresso diretto dal piazzale consenta ai disabili motori, ma anche alle famiglie con passeggini, di raggiungere attraverso una nuova rampa sospesa i Giardini superiori, accessibili anche se il Museo è chiuso. Tra i due giardini è previsto un collegamento a rampa in lieve pendenza, studiato per essere di scarso impatto visivo e strutturale, con delle opzioni alternative sui materiali per rendere il progetto economicamente sostenibile.

«Con questa proposta, che restituirebbe alla comunità la fruibilità dell’intero Parco del Castello, intendiamo dare una prova concreta di collaborazione per promuovere iniziative mirate a migliorare la situazione di questo luogo, da decenni quasi dimenticato e poco promosso -spiega il presidente di CCSA Silvano Armellin- soprattutto ricordando la centralità del nostro territorio tra le colline inserite nel patrimonio dell’Unesco. In questo momento il nostro ‘biglietto da visita’ più significativo ha un giardino abbandonato e un allestimento museale obsoleto, che siamo disponibili a rivedere e valorizzare in collaborazione con le istituzioni».

«Il punto più innovativo del progetto è il percorso sospeso, una rampa con pendenza regolata dalla Legge n.13 del 1989, pensata per essere ‘calata dall’alto’ con uno scarso impatto sia visivo che strutturale, dal momento che poggia in maniera minima sulla merlatura rifatta nell’800 - illustra l’architetto Del Missier - e se in futuro si volesse sostituire o smantellare, non lascerebbe traccia. In questo senso lo definirei reversibile».

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