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Martedì, 30 Aprile 2024
Attualità Crespano del Grappa

Al via la realizzazione del nuovo impianto per il thermocompost

La struttura è stata edificata a Crespano del Grappa al centro “Don Paolo Chiavacci"

Sarà realizzato in pochi giorni il nuovo thermocompost al centro “Don Paolo Chiavacci” di Crespano di Pieve del Grappa grazie anche al finanziamento che Fondazione Cariverona ha destinato al bando “B-HUB Biosphere Generation – Riscoprire le radici: paesaggio, ruralità, agricoltura, manutenzione del territorio”.vIl progetto abbraccia i princìpi che regolano le attività della neonata “Riserva della Biosfera Monte Grappa” attraverso azioni di integrazione armoniosa tra uomo e natura con attenzione particolare all’aspetto educativo/formativo dei giovani e alle loro iniziative. Il thermocompost realizzato un anno e mezzo fa è stato demolito ed il compost raccolto è servito per fertilizzare il terreno dell’orto botanico. La nuova realizzazione del thermocompost ha avuto inizio oggi venerdì 27 ottobre.

Un impianto ThermoCompost produce energia biotermica utilizzando biomassa costituita da ramaglie e potature prelevate dalla pulizia di boschi, frutteti, giardini e, in parte, da scarti alimentari. Il primo thermocompost ha riscaldato per oltre un anno la dependance del Centro Chiavacci, di 100 metri quadri, producendo calore mediamente sui 50 gradi. Il processo avviene così: dal thermocompost parte l’impianto idraulico con tubi in polietilene e una piccola pompa elettrica che consentono di estrarre acqua calda che così viene sfruttata per la produzione di acqua calda sanitaria, per il riscaldamento di ambienti domestici e per altri usi, come in serre e baite in montagna. Il termo compostaggio, di fatto, ottimizza le reazioni che avvengono in natura ed è soprattutto indicato in luoghi come la montagna o la campagna dove ci si trova spesso a dover smaltire considerevoli quantitativi di biomassa.

Tutto questo rappresenta un progetto in fase sperimentale che da due anni vede impegnati oltre il centro don Chiavacci, la Scuola di Formazione Professionale Fondazione Opera Monte Grappa di Fonte (Treviso), il gruppo di ricerca del Laboratorio di Ingegneria Sanitaria Ambientale del dipartimento ICEA dell’Università di Padova, la CNA di Asolo. In questi stessi giorni si svolge anche un workshop a cui partecipano molti studenti delle scuole superiori.
Presenti all’inizio dei nuovi lavori don Paolo Magoga coordinatore del progetto e direttore del Centro Chiavacci, Alberto Pivato dell’Università di Padova, Francesco Pilotto, portavoce di Cna Termoidraulici e componente del team di progetto, studenti e docenti del settore termoidraulica della Fondazione Opera Monte Grappa e dell’Itis Fermi di Bassano del Grappa. «E’ meraviglioso», afferma don Magoga», poter ammirare in questo progetto, che papa Francesco chiama “Economia Circolare”: il prodotto del primo thermocompost si è trasformato in humus per l’orto botanico, le potature del bosco diventano la base per creare energia pulita. Inoltre il progetto promuove gli obiettivi che si era prefissato il fondatore oltre cinquant’anni fa: il rispetto della natura, il sostegno a progetti ambientali auto sostenibili, la cura della terra e che diviene scuola di vita e apertura al mistero delle cose, tutto in una condivisione equa delle risorse».

Ma quali obiettivi sono stati raggiunti e quali criticità devono ancora essere superate? Lo spiega il prof. Pivato: «Un impianto di questo tipo recupera energia termica da scarti di biomassa implementando con processi naturali i principi dell’economia circolare e, contestualmente, minimizzando la produzione dei rifiuti. Rispetto ad altri impianti alternativi da utilizzarsi in aree decentralizzate si hanno basse emissioni di gas serra e di polveri sottili a parità di energia prodotta. La continua sperimentazione mira ad ottimizzare l’efficienza energetica dell’impianto e a prolungare la sua vita media utile. «L’impianto favorisce la manutenzione del territorio in un’ottica di sostenibilità essendo privo di emissioni inquinanti» aggiunge Francesco Pilotto. «Il coinvolgimento degli studenti induce alla sensibilizzazione dei futuri operatori del settore verso sistemi rispettosi dell’ambiente».

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